Informazioni personali

La mia foto
Mi chiamo Maria e sono una gran mangiona. Mi piace tutto ad eccezione del cibo cucinato male. Mi piace cucinare sempre nuove pietanze e quando non ho piatti e padelle da lavare, mi sento triste. La mia cucina è ricchissima di caccavelle di tutti i tipi; il solo vederle in un negozio mi fa soffrire: le voglio a casa mia!!! Prediligo i dolci e tutti gli impasti lievitati ma non disdegno il resto. La mia vita ruota intorno a due pilastri: la culinaria e la scuola infatti, se mi cercate, mi trovate o in cucina o in un'aula scolastica. Ho aperto questo blog per conservare le ricette provate e poi perchè non voglio essere obsoleta e desidero dimenticare il buon vecchio quaderno di ricette scritte a mano.

Cerca nel blog

giovedì 30 giugno 2011

Le gialle cassatine di couscous

 

5

 

6

 

2  

Allo scandalo!!!! Direbbe qualche trapanese leggendo questa ricetta.

Qui a Trapani c’è la cultura del couscous, tutti o quasi lo sappiamo “incocciare” e tutti o quasi sappiamo fare un couscous profumatissimo e saporitissimo con la zuppa di pesce.

Per il trapanese il “vero” couscous è quello “incocciato a mano”, con il pesce ma non quelle due cucchiaiate che si infilano in un bicchierino da finger food!!! Quelle no…… il couscous col pesce è quello che si mette in un piatto fondo riempiendolo fino all’orlo,innaffiandolo con il brodo rosso della zuppa ed accompagnandolo con il pesce della zuppa o,meglio ancora,con della frittura di pesce come gamberi ed anelli di calamaro.

Io sono una trapanese un po’ atipica ed amo il couscous fatto in tanti modi (addirittura ne faccio un tipo con il precotto in cui ci va della maionese …a presto la ricetta); mi piace con i broccoli (cavolfiori) fritti,con tanti tipi di carne e verdure,con la maionese ed i crostacei,con fave,carciofi e pisellini di stagione,con le verdure fritte e così…….taboulè.

Mi piace il precotto (come questo del MOLINO CHIAVAZZA)

1

e mi piace la semola da incocciare….dipende dalla voglia e dai tempi di”stazionamento” in cucina.

Ma che male c’è a voler sperimentare sempre nuove versioni?

Ingredienti:

500 g di couscous MOLINO CHIAVAZZA

Il succo di quattro limoni (110 ml di succo)

120 ml di acqua (non calda ma di bottiglia)

Una più che generosa versata di olio extravergine d’oliva

Sale e peperoncino in polvere q.b.

Due bustine di zafferano

Mezza cipolla rossa di Tropea (se non è di Tropea va bene lo stesso!!!)

Un peperone verde(avevo solo quello ma è meglio fare un misto di peperone verde,giallo e rosso)

Almeno tre scatolette di tonno da 80 g

Un bel po’ di foglioline di menta appena raccolte(se non sono appena raccolte va bene lo stesso!!!)

Abbondante pomodorino ciliegino di Pachino (se non è di Pachino va bene lo stesso!!!)

Nota: non ho messo (perché mio figlio non gradisce)alcuni sottaceti e ho dimenticato di mettere altri due ingredienti quali una carota cruda e qualche mandorla tostata tritata grossolanamente.

 

 

Quando si fa il couscous,in qualunque modo lo si condisca,è indispensabile essere accorti nell’aggiunta dei liquidi perché se si aggiunge troppo liquido si avrà una bella “pappetta come quella dei neonati”,se si aggiunge poco liquido si avrà un couscous crudo .

La particolarità di questo couscous ,la cui ricetta mi è stata data dalla mia collega Carmela è che la semola non si “bagna” con l’acqua calda ma con acqua e limone a temperatura ambiente e la “cottura” della semola avviene in frigorifero…poi vi spiego meglio….

Si inizia con il tagliare a pezzettini piccolissimi il pomodorino,la carota,il peperone,la cipolla.

In una ciotola si mette la semola per couscous e, subito dopo,si comincia a versare lentamente il succo dei limoni e l’acqua ( ricordarsi di prelevare una tazzina di acqua dalla dose totale e farci sciogliere lo zafferano)ed infine l’acqua allo zafferano. Questa operazione va fatta armati di cucchiaione che ci consente di mescolare continuamente la semola al fine di farla gonfiare).

Aggiungere sale e peperoncino, i quattro ingredienti tagliati,il tonno,abbondante menta tagliuzzata ed infine l’olio che deve essere abbondantino come per tutte le preparazioni del couscous.

Anche quando si aggiunge l’olio mescolare per fare gonfiare.

Consiglio di mettere le mandorle tostate solo quando è ora di mangiare il couscous.

Appena è pronto,mettere la ciotola in frigorifero, coperta da uno strofinaccio da cucina.

Limitarsi,ogni tanto, ad aprire il frigorifero e dare una bella mescolata al couscous….”lui” farà il resto.

Il giorno successivo avremo un bel piatto colorato e fresco da mangiare.

Per servirlo “in chiave moderna” (e non in un piatto fondo pieno fino all’orlo)ho messo un po’ di couscous in una ciotolina quadrata ,ho leggermente pressato e poi capovolto su un piatto…ho ripetuto più volte questa operazione e poi mi sono data alla pazza gioia delle decorazioni!!!! (naturalmente per quello che so fare).

 

3

4



Le gialle cassatine di couscous

 

5

 

6

 

2  

Allo scandalo!!!! Direbbe qualche trapanese leggendo questa ricetta.

Qui a Trapani c’è la cultura del couscous, tutti o quasi lo sappiamo “incocciare” e tutti o quasi sappiamo fare un couscous profumatissimo e saporitissimo con la zuppa di pesce.

Per il trapanese il “vero” couscous è quello “incocciato a mano”, con il pesce ma non quelle due cucchiaiate che si infilano in un bicchierino da finger food!!! Quelle no…… il couscous col pesce è quello che si mette in un piatto fondo riempiendolo fino all’orlo,innaffiandolo con il brodo rosso della zuppa ed accompagnandolo con il pesce della zuppa o,meglio ancora,con della frittura di pesce come gamberi ed anelli di calamaro.

Io sono una trapanese un po’ atipica ed amo il couscous fatto in tanti modi (addirittura ne faccio un tipo con il precotto in cui ci va della maionese …a presto la ricetta); mi piace con i broccoli (cavolfiori) fritti,con tanti tipi di carne e verdure,con la maionese ed i crostacei,con fave,carciofi e pisellini di stagione,con le verdure fritte e così…….taboulè.

Mi piace il precotto (come questo del MOLINO CHIAVAZZA)

1

e mi piace la semola da incocciare….dipende dalla voglia e dai tempi di”stazionamento” in cucina.

Ma che male c’è a voler sperimentare sempre nuove versioni?

Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

 

Ingredienti:

500 g di couscous MOLINO CHIAVAZZA

Il succo di quattro limoni (110 ml di succo)

120 ml di acqua (non calda ma di bottiglia)

Una più che generosa versata di olio extravergine d’oliva

Sale e peperoncino in polvere q.b.

Due bustine di zafferano

Mezza cipolla rossa di Tropea (se non è di Tropea va bene lo stesso!!!)

Un peperone verde(avevo solo quello ma è meglio fare un misto di peperone verde,giallo e rosso)

Almeno tre scatolette di tonno da 80 g

Un bel po’ di foglioline di menta appena raccolte(se non sono appena raccolte va bene lo stesso!!!)

Abbondante pomodorino ciliegino di Pachino (se non è di Pachino va bene lo stesso!!!)

Nota: non ho messo (perché mio figlio non gradisce)alcuni sottaceti e ho dimenticato di mettere altri due ingredienti quali una carota cruda e qualche mandorla tostata tritata grossolanamente.

 

 

Quando si fa il couscous,in qualunque modo lo si condisca,è indispensabile essere accorti nell’aggiunta dei liquidi perché se si aggiunge troppo liquido si avrà una bella “pappetta come quella dei neonati”,se si aggiunge poco liquido si avrà un couscous crudo .

La particolarità di questo couscous ,la cui ricetta mi è stata data dalla mia collega Carmela è che la semola non si “bagna” con l’acqua calda ma con acqua e limone a temperatura ambiente e la “cottura” della semola avviene in frigorifero…poi vi spiego meglio….

Si inizia con il tagliare a pezzettini piccolissimi il pomodorino,la carota,il peperone,la cipolla.

In una ciotola si mette la semola per couscous e, subito dopo,si comincia a versare lentamente il succo dei limoni e l’acqua ( ricordarsi di prelevare una tazzina di acqua dalla dose totale e farci sciogliere lo zafferano)ed infine l’acqua allo zafferano. Questa operazione va fatta armati di cucchiaione che ci consente di mescolare continuamente la semola al fine di farla gonfiare).

Aggiungere sale e peperoncino, i quattro ingredienti tagliati,il tonno,abbondante menta tagliuzzata ed infine l’olio che deve essere abbondantino come per tutte le preparazioni del couscous.

Anche quando si aggiunge l’olio mescolare per fare gonfiare.

Consiglio di mettere le mandorle tostate solo quando è ora di mangiare il couscous.

Appena è pronto,mettere la ciotola in frigorifero, coperta da uno strofinaccio da cucina.

Limitarsi,ogni tanto, ad aprire il frigorifero e dare una bella mescolata al couscous….”lui” farà il resto.

Il giorno successivo avremo un bel piatto colorato e fresco da mangiare.

Per servirlo “in chiave moderna” (e non in un piatto fondo pieno fino all’orlo)ho messo un po’ di couscous in una ciotolina quadrata ,ho leggermente pressato e poi capovolto su un piatto…ho ripetuto più volte questa operazione e poi mi sono data alla pazza gioia delle decorazioni!!!! (naturalmente per quello che so fare).

 

3

4

I biscotti che si sciolgono in bocca



Fai click sulla foto per ingrandirla

Ricetta di Arabafelice in cucina (biscotti con la maionese)




Quando ho letto la ricetta mi ha colpito un ingrediente:la maionese

Provateli perché sono dei biscotti fantastici,si sciolgono in bocca.


INGREDIENTI

300 g di farina 00
100 g di maionese fredda di frigorifero
100 g di burro freddo di frigorifero
40 g di zucchero semolato

Tagliare il burro a pezzettini e montarlo con un robot o con la frusta insieme ai 40 grammi di zucchero semolato. Deve diventare una crema soffice e ben montata.

Unire la maionese, ben fredda di frigorifero, al burro e zucchero usando un normale cucchiaio da cucina.
Ora iniziamo ad aggiungere la farina pian piano ma questa volta usiamo le mani per amalgamare il tutto.

L’impasto deve essere morbidino ma non appiccicoso.






Prelevare un po’ d’impasto e fare dei rotolini lunghi circa quanto un dito che appiattirete.

Passare i rotolini schiacciati nello zucchero semolato e metterli in teglia foderata di carta forno.
Infornare a 180° fino a leggera doratura ( bastano pochi minuti).


Non mangiarli caldi perché si sbriciolano nelle mani ma aspettare il totale raffreddamento.

Nota
Consiglio di fare doppia dose perché sono BUONISSIMI ed estremamente facili.
Conservarli in scatola di latta.



Con questa ricetta partecipo al giveaway di ARABAFELICEINCUCINA e concorro per il cannello da pasticceria

martedì 28 giugno 2011

Le piccole pere vestite

 

138

Per me il cioccolato non ha “stagioni”,lo si può mangiare sempre,tutto dipende dalle quantità che si “ingurgitano”.

Alcuni giorni fa mi hanno regalato una enorme quantità di  piccole pere(“pirazzoli” in dialetto siciliano) e mi sono subito ricordata della classica ricetta delle pere immerse in un “bagno” di cioccolato.

Non mi andava di cercare il procedimento,ricordavo soltanto di aver letto, da qualche parte, che c’entrava il vino rosso.

Ed allora ho fatto di testa mia perchè ,se mi fossi limitata a mangiarle “denudate”, sarebbero rimaste in frigorifero per lungo tempo fino a perdersi.

Con la cottura ed il “vestitino nuovo” si sono aggiudicate “la palma della bontà del giorno”.

Ingredienti:

piccole pere

vino rosso

zucchero

polvere di cannella

scorza di un limone

cioccolato fondente

 

 

Come vedete non ho dato dosi precise perchè tutto dipende dalla quantità di pere che si vogliono “vestire”.

Iniziare con il mettere sul fuoco un tegame largo e basso contenente del buon vino rosso,zucchero a proprio gusto,qualche scorza di limone ed una spolverata di cannella.

Al bollore immergere le piccole pere (senza aver tolto la buccia) e far cuocere fino a cottura (ho fatto la prova stecchino).

Freddare le “povere” pere leggermente grinzose (il calore le ha rese bruttine e rugose ma poi sappiamo noi come “rinvigorirle”).

Ho scoperto (non avendole mai preparate prima)che il vino ristretto dalla cottura e degnamente aromatizzato è di una bontà incredibile tanto che l’ho conservato in vista di nuove preparazioni.

Ora è il momento del “vestitino nuovo”: sciogliere nel microonde dell’ottimo cioccolato fondente ed immergere le pere.

Sicuramente le rifarò anche servite per una cena in piedi,come finger food, dentro un bel piatto di ceramica siciliana (di quello dai vividi colori e dai disegni multicolor).

 

 

 

139

 

 

 

 

 152


Con questa ricetta partecipo al Contest " L'estate in un boccone" ideato da ABOUT FOOD e CASSANDRA.IT

Partecipo anche alla raccolta di LA TORTA PENDENTE

domenica 26 giugno 2011

La granita di gelsi neri

3

Adoro i gelsi neri!!!!

Li mangerei a colazione,a pranzo e cena.

Ho un albero di gelsi che mi consente di appagarne la voglia ogni qualvolta lo desideri (sempre quando è il  tempo di questi dolci e succosi frutti).

In molti bar del trapanese si serve la granita di gelsi con una bella e morbida brioche col tuppo oppure con dei biscotti all’anice.

Potevo farvela vedere accompagnata da una brioche comprata ma,siccome ho la ricetta delle brioche siciliane e non ho avuto tempo di farle,ho preferito mostrarvi la granita servita con un biscottino comprato.

Ma sappiate che la morte sua è con una brioche!!!!

Che colazione! Un morso di morbida brioche ed una cucchiaiata di fresca, granulosa  e succosa granita di gelsi….IL PARADISO!!!!!!(ripetere ancora e poi ancora questi due gesti fino all’appagamento finale).

Volevo farvi vedere le mie mani dopo la raccolta dei frutti ma,poi, ho deciso di risparmiarvi questa visione.

Ecco i frutti appena raccolti (notare il colore della ciotola….le mie mani erano di questo colore)

015

 

Ingredienti:

1 kg di gelsi neri

500 ml di acqua

200 g di zucchero semolato

succo di un limone

Iniziare con il passare (nel passapomodoro) i gelsi pesati prima.

Preparare uno sciroppo di acqua e zucchero e fare freddare.

Unire il tutto aggiungendo anche il succo di un limone.

Mescolare e mettere in un contenitore largo e basso dentro il congelatore.

Uscire il contenitore dieci minuti prima di servire e, con una forchetta, “rompere” la granita.

Servire con o senza panna montata aromatizzata alla vaniglia e brioche col tuppo.(a presto la ricetta e le foto)

 

 

 

 

 1

 

 

4

venerdì 24 giugno 2011

Le reginette al cioccolato con bagliori di ricotta e pepe rosa

3

Quando mi è arrivato il pacco inviatomi da Mirco Della Vecchia,tra le tante prelibatezze, vi era una confezione di pasta al cioccolato….uhhhhhh…..dovevo riflettere per decidere come cucinarla.

Intanto mi sono letta i consigli di Mirco Della Vecchia…….uhhhhhhh “pasta al ragù di cervo”……MA DOVE LO TROVO IL CERVO?

Qui,da me in Sicilia,abbiamo pecore,mucche,maiali,galline in abbondanza ma cervi no.

Allora scartata,per causa di forza maggiore, la ricetta della pasta al cioccolato con il ragù di cervo, ho avuto un’idea: perché non creare un contrasto di colori e sapori unendo una fumante pasta dal bel colore marrone con della fresca ricotta di pecora che abbaglia per il suo candido colore?

Detto fatto ed ecco le foto e la semplice ricetta.

Ingredienti:

reginette al cioccolato del Maestro cioccolataio MIRCO DELLA VECCHIA

 

1

ricotta di pecora

parmigiano grattugiato

sale

pepe rosa

un filo di olio extravergine d’oliva

 

Ho iniziato mettendo sul fuoco una pentola con dell’acqua.

Al bollore ho versato 150 g di reginette al cioccolato che ho fatto cuocere fino a cottura (al dente naturalmente).

Intanto in un piatto fondo ho messo della ricotta che ho schiacciato con una forchetta. Ho prelevato qualche cucchiaiata di acqua di cottura della pasta che ho aggiunto alla ricotta insieme ad un pizzico di sale: mescolando energicamente ho creato una crema di ricotta.

Ho condito le reginette con la crema di ricotta e qualche granello di pepe rosa. Sopra un filo di olio ed una spolveratina di parmigiano grattugiato.

Non avevo mai mangiato una pasta al cioccolato e vi posso dire che mi è piaciuta anche con un condimento così  “essenziale “.

 

 

2

giovedì 23 giugno 2011

I biscotti baicoli veneziani

4

Come smaltire tanta pasta madre…..

 

2

In questi giorni ho preparato i biscotti baicoli veneziani ma non era la prima volta.

Li faccio da tempo e li rifarò ancora sia in versione dolce che salata.

Oltre alla foto recente voglio farvi vedere come li ho fotografati nell’agosto 2010.

Vi è mai venuto in mente di fotografare un piatto poggiato sopra la testa di qualcuno? A me si.

L’estate scorsa mi trovavo a Favignana a casa di mia madre (la mia ultima estate con lei perché poi,a dicembre,mi ha lasciata in un “mare” di solitudine e tristezza) e,come ero solita fare,programmavo quasi giornalmente una ricetta.

Un giorno decisi di farle assaggiare dei biscottini croccanti,dolci ma non troppo, ottimi da soli e favolosi accompagnati con gelato o anche semplice crema pasticcera.

Le piacquero: per me era un piacere immenso vederla aprire spesso la scatola che conteneva i biscotti e “sgranocchiarne” alcuni.

Siccome la realizzazione di un piatto non può prescindere dal suo essere immortalato (!!!!),ecco che dopo l’uscita dal forno dei biscotti avevo già in mano la macchina fotografica.

Ma come immortalarli? Quel giorno ero in vena di “stranezze”: volevo scattare delle foto originali e non mi interessava scattare una foto dall’alto che riprendesse un piatto pieno di biscotti….mi guardavo in giro…cercavo qualcosa ma non sapevo cosa.

Gli occhi si posarono su un antico mobile posto nell’ingresso di casa: avevo trovato quello che cercavo!!!!

Due vecchietti di capodimonte mi guardavano ignari del loro destino (ancora non sapevano che dovevano sopportare un peso non indifferente…)

Li presi,li avvicinai quel tanto che mi serviva ,poggiai in bilico sulle loro teste il piatto con i bei baicoli e cominciai a scattare foto .

Per fortuna hanno saputo sopportare il peso senza far cadere il piatto!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ora,a distanza di quasi un anno,queste foto mi ricordano una scatola aperta,io seduta in cucina e di fronte lei, mia madre, intenta a mangiare i biscotti insieme a me con una complicità che solo madre e figlia possono avere.

Come vorrei ripetere quei momenti !

Ricetta postata da Cindystar di cookaround.

Ingredienti:

350 g di farina manitoba del MOLINO CHIAVAZZA

5

350 g di pasta madre rinfrescata

90 g di burro morbido a pezzetti

90 g di zucchero

Un cucchiaino di sale

130 ml di acqua

 

Dopo aver rinfrescato la pasta madre,prelevarne 350 g e scioglierla nell’acqua appena tiepida.

Mettere in una ciotola la farina manitoba,fare la solita conca al centro e disporvi la pasta madre sciolta in acqua, il burro,il sale e lo zucchero. Amalgamare il tutto ed impastare fino ad ottenere un panetto morbido e liscio.

Per impastare con il bimby si procede così:

Mettere nel boccale solo acqua e pasta madre e fare andare per 30 secondi a velocità 3.

Unire il burro,lo zucchero ed il sale ed amalgamare pochi secondi a velocità 3.

Unire la farina manitoba ed impastare prima un minuto a velocità 6 e poi ancora un minuto a velocità spiga.

Ora bisogna dividere l’impasto in cinque pezzi e farne di ognuno un filoncino.

Mettere i cinque filoncini su teglia con carta forno e farli lievitare per circa 4 ore al calduccio.

Trascorso questo tempo cuocerli in forno a 200° per circa 12 minuti (senza farli colorire,devono rimanere bianchi con qualche doratura di colore).

Farli freddare completamente e poi metterli in un sacchetto di plastica per alimenti chiudendo bene il tutto.

Si devono conservare così per un giorno.

Trascorso il giorno, si apre il sacchetto e si tagliano i filoncini in diagonale a fettine sottili.

Si mettono le fettine in teglia (SENZA CARTA FORNO E SENZA SOVRAPPORLE)e si fanno tostare in forno a 170°- 180° per altri 12 minuti.

La scelta di averli ben coloriti o bianchi è personale e dipende dai propri gusti.

Freddare e conservare in scatola ben chiusa (durano a lungo).

 

3

 

1

venerdì 17 giugno 2011

Il liquore al basilico


1 

 

E’ tempo di basilico fresco,un aroma irrinunciabile della nostra cucina italiana.

Basti pensare alla nostra “meravigliosa “ salsa di pomodoro fresco,condimento eccelso di un piatto di spaghetti accompagnati da melanzane o patatine fritte:senza le odorose foglie di basilico che salsa sarebbe?

Bene,ora pensiamo al nostro liquore al basilico che è un ottimo digestivo(soprattutto dopo un’abbuffata di  “spaghetti con salsa di pomodoro fresco e basilico…”).

Ingredienti:

70 foglie di basilico fresco

500 ml di alcol

600 ml di acqua

300 g di zucchero

scorza di un limone (la parte gialla)

 

 

Ho messo a macerare, per venti giorni, 500 ml di alcol con 70 foglie di basilico e la scorza di un limone.

16

Trascorso il tempo,ho fatto uno sciroppo con 600 ml di acqua e 300 g di zucchero.

Ho fatto freddare lo sciroppo ed ho unito il tutto,filtrandolo.

Ho fatto riposare un mese,al buio, prima di offrirlo ben freddo di frigorifero. 

 

024

 

 

51

mercoledì 15 giugno 2011

I cucchiai con mousse di funghi e vele di pane



Pleurotus Ostreatus:

Si Tratta di una delle specie fungine più coltivate e conosciute nel mondo. In Italia è molto comune e viene denominata   “orecchione “ o “ fungo ostrica “.

A chi piacciono i funghi posso dire che si tratta di un finger food semplice ma di eccezionale sapore.

 109 bis

 

Questa ricetta mi è stata suggerita da Martina, brava cuoca e dolcissima ragazza amica di mio figlio Gianni.

Ingredienti:

un pacco da 500 g di funghi pleurotus ostreatus

una confezione da 250 g di philadelphia

2-3 spicchi d’aglio

prezzemolo q.b.

olio extravergine d’oliva

sale e pepe q.b.

alcune fette di pancarrè

Inoltre:

una sac a poche

 

Mettere in padella olio con aglio e prezzemolo tritatissimi,unire i funghi tagliati grossolanamente e fare trifolare.

Aggiungere sale e pepe e finire di cuocere.

Dopo che i funghi si sono freddati,metterli, in un mixer con le lame, insieme al philadelphia e frullare a crema.

Riempire una sac a poche con la crema ed usando una bocchetta a stella riempire dei cucchiai da finger food.

In teglia,su carta forno, tostare per pochi minuti in forno alcune fette di pancarrè (ogni fetta va prima tagliata in quattro triangoli).

Infilzare le vele di pane su ogni piccola  mousse.

Nota:

La mousse di funghi si può benissimo preparare il giorno prima,basta metterla in frigorifero nella sac a poche ben chiusa.

Il pancarrè lo preparo al momento (al fine di essere più croccante) ma se proprio non si ha tempo si può anch’esso fare il giorno prima e tenerlo ben chiuso dentro una pentola con coperchio.

 

 

2

 

 

3

martedì 14 giugno 2011

La marmellata di ciliegie al cioccolato


1

Le ciliegie sono buone,il cioccolato è buonissimo,l’unione tra i due è super buona.

Giorni fa “sbirciavo” il blog “la cucina di Paola Brunetti “ quando la mia attenzione si è focalizzata su una ricetta: la marmellata di ciliegie e cioccolato”: in origine la ricetta,scrive Paola,è stata postata dalla signora del blog “ fior di latte”……..ma poi che importa (si fa per dire,puntualizzo che bisogna sempre citare la fonte ): io copio te,tu copi me,voi copiate loro,essi copiano voi……pochi inventori,molti replicatori. (? Si dice così ? )

E’ anche vero,però,che se assaggiamo due stesse pietanze,con gli stessi ingredienti,fatte da due persone diverse,esse avranno un sapore ed un aspetto diversi.

L’aspetto lo capisco,il sapore un po’ meno……ma pensandoci bene ricordo le parole di mia madre quando ero ancora ragazzina: “ tuo padre ha dei gusti difficili,è abituato a mangiare il cibo per come lo cucino io ma, quando andiamo a Trapani dalla nonna,pur cucinando io e facendogli ciò che gli piace mi dice sempre….è diverso,non ha lo stesso sapore. Cara Maria lo sai da cosa dipende? Dalle PENTOLE.”

Secondo la teoria di mia madre cambiando pentole cambia anche il sapore…….sarà vero?

 

2

Ingredienti:

500 g di ciliegie pesate snocciolate

300 g di zucchero

60 g di cacao amaro

Due cucchiai pieni di brandy

Mettere in un tegame tutti gli ingredienti e cuocere a fuoco lento mescolando spesso.

Paola diceva di invasare la marmellata dopo circa 30 minuti di cottura.

Personalmente ho fatto cuocere un’ora per avere la giusta consistenza di una marmellata.

Ho anche fatto poi sterilizzare il tutto per 30 minuti dall’inizio del bollore (una volta facevo le marmellate e le mettevo,ancora bollenti dentro i vasetti sterilizzati in forno ed anch’essi caldissimi- poi chiudevo e capovolgevo il vasetto fino a raffreddamento ). Pur non avendo avuto mai problemi con questo sbrigativo metodo, da tempo ho optato per la sterilizzazione perché mi fa sentire più sicura e mi consente di consumare marmellate fatte da parecchio tempo.

Consumare la marmellata a colazione con una bella fetta di pane casereccio.

C’è bisogno che vi dica quanto è buona? E’ già finita!!!!

 

4

Con questa ricetta partecipo al CONTEST


Partecipo anche al Contest DELLA FATA GOLOSA

domenica 12 giugno 2011

Le ciliegie stese al sole


5

 

 

Arrivando l’estate ci si stende al sole,l’abbronzatura è d’obbligo.

Chi non si stende al sole sembra malaticcio….. e così non va!!!!

Un tempo lontano le donne uscivano con l’ombrellino per ripararsi dai raggi del sole. Era di moda la donna eterea,dalla pelle bianca come il latte.

Oggi,d’estate,noi donne sembriamo dei cioccolatini (sempre di mangiare si parla!!!!) ma pensate sia un privilegio solo nostro? Noooooooooooooooooooo

Anche le ciliegie hanno diritto di stendersi al sole ma non sole però…..

La signorina ciliegia si accomoda con il signorino zucchero ed insieme fanno faville!!!

Si crogiolano al sole per alcuni giorni ed uno di loro si scioglie,va in deliquio: è il signorino zucchero che bagna la signorina ciliegia la quale,già dolce di per sé,diventa dolcissima.(non pensate male: niente riferimenti sessuali,sono pudìca! –segue risata!)

Come mi accade negli ultimi tempi, sto delirando (ma il fatto che ne abbia consapevolezza è già qualcosa!).

Ricetta postata da Paolera di cookaround

Ingredienti:

ciliegie (possibilmente grosse)

zucchero semolato

SOLE ( se non c’è, la ricetta non è fattibile)

Inoltre:

un bel barattolo capiente (così ce ne vanno di più )

Aprire un bel barattolo,riempirlo di ciliegie snocciolate e zucchero (alternando i due ingredienti) ,avvitarlo ed esporlo al sole per tutto il giorno.

2 

Riporre in casa il barattolo solo quando il sole è tramontato.

Il giorno dopo ripetere la stessa cosa ….il tutto per 3-4 giorni,cioè fino a quando lo zucchero non si sarà sciolto del tutto.

1

 

 

4

 

 

 9

Nota: ho consigliato delle grosse ciliegie perché stese al sole tendono a rinsecchirsi (come la nostra pelle quando si espone troppo al sole!!!)e diventano piccoline.

Sono di un buono ma di un buono soprattutto se messe sul gelato con il loro liquido dolce.(anche mangiate da sole non sono niente male).

Il barattolo si conserva in dispensa.

 

 7 

 

8

 

 

6


Con questa ricetta partecipo al CONTEST

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...