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Mi chiamo Maria e sono una gran mangiona. Mi piace tutto ad eccezione del cibo cucinato male. Mi piace cucinare sempre nuove pietanze e quando non ho piatti e padelle da lavare, mi sento triste. La mia cucina è ricchissima di caccavelle di tutti i tipi; il solo vederle in un negozio mi fa soffrire: le voglio a casa mia!!! Prediligo i dolci e tutti gli impasti lievitati ma non disdegno il resto. La mia vita ruota intorno a due pilastri: la culinaria e la scuola infatti, se mi cercate, mi trovate o in cucina o in un'aula scolastica. Ho aperto questo blog per conservare le ricette provate e poi perchè non voglio essere obsoleta e desidero dimenticare il buon vecchio quaderno di ricette scritte a mano.

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mercoledì 31 agosto 2011

I bottoncini di ciliegino secco

 

 

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Vivo di passioni (alcuni amici mi dicono di “fissazioni”) ed ora è il periodo di quella del pomodoro secco.

Leggo,copio,incollo,mi documento,provo,riprovo,invento,penso e ripenso…..tutto intorno al pomodoro secco.

Per anni l’ho ignorato (“non ti curar di lui ma guarda e passa”),l’ho snobbato perché vivevo altre passioni come quella per la pasta di zucchero o quella per il cioccolato plastico o quella ancora per la pasta madre. Sono passioni intense ma,spesso, effimere,vanno e vengono spesso lasciando come traccia qualche kg di troppo e tante letture monotematiche.

Adoro leggere su tutto ciò che ruota intorno alla cucina ma c’è sempre un “oggetto” del mio desiderio ed ora è la volta del pomodoro,di questo rotondo,liscio,succoso,vermiglio,sensuale e saporito ortaggio nostrano che,grazie ai raggi del sole, si raggrinzisce ,si rimpicciolisce per poi gonfiarsi ed ammorbidirsi nuovamente con un po’ di acqua calda.

Un tempo era usuale vedere per le campagne siciliane donne con le gonne lunghe ed i fazzoletti in testa intente a portare al sole assi di legno con sopra tanti succosi pomodori rossi tagliati a metà. La sera le rientravano e l’indomani le uscivano nuovamente.

Oggi le donne in carriera non hanno più il tempo di fare queste cose (tranne le food blogger si intende!!!!).

 

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Tovagliato CreativiTavola

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Ingredienti:

pomodorini ciliegino

sale

sole

olio extravergine d’oliva

 

Dopo aver lavato ed asciugato i pomodorini,tagliarli a metà ed esporli al sole con sopra pizzichi di sale.

Rientrarli appena il sole scompare.

Il giorno dopo rimetterli al sole premunendosi di girarli al fine di farli seccare da tutte e due le parti.

Dopo tre-quattro giorni di questo andirivieni il pomodorino è pronto,resta solo da conservarlo in sacchetti oppure metterlo sott’olio in un barattolino.

Si conserva per lungo tempo.

 

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lunedì 29 agosto 2011

I triangoli al salmone e kiwi dopo un bagno nel mare di Favignana

 

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Che meraviglia!!!!Che mare!!!!

Sono appena tornata dalla “mia” isoletta di Favignana,la “farfalla” delle Egadi, e vorrei rituffarmi nelle limpide acque della “muntazza”,di “cala azzurra”, della “grotta perciata”,di “cala rossa”……di tutti quei posti che conosco tanto bene e che ogni volta che rivedo mi appaiono sempre nuovi e sempre più belli.

Ho sempre nutrito,però, un amore-odio per Favignana,l’isola dove i miei genitori hanno vissuto per quasi cinquant’anni e che li ha portati ad amarla incondizionatamente pur non essendo favignanesi; l’isola che me li ha tenuti lontani vedendoli di rado,per le feste comandate e d’estate.

Per chi non è mai vissuto in un’isola non può capire come un breve tratto di mare (30 minuti di aliscafo)che separa l’isola dalla terraferma (Trapani)può apparire enorme soprattutto quando le onde lambiscono il porto ed il mare appare gonfio e nero per le tempeste.

Ci sono stati anni che mi ero stancata di passare le vacanze a Favignana: sempre lo stesso mare,gli stessi posti,le stesse persone…..ma i miei genitori vivevano lì ed io continuavo ad andarci per “dovere” di figlia.

Ora che la casa dei miei genitori è vuota,sono ritornata nell’isola ed ho capito quello che prima non volevo capire: Favignana è la “mia “ isola,luogo di ricordi lontani e recenti,ed anch’io la amo incondizionatamente.

Pochi giorni fa ho avuto il piacere di conoscere,a Favignana, Marcella di melazenzero,palermitana di origine favignanese e la sua dolce e bellissima bambina. Ci siamo fatte tutte e tre un bagno nelle acque di “punta lunga”,parlando fitto fitto e raccontandoci momenti della nostra vita con una spontaneità che solo amici di vecchia data potrebbero avere. E’ vero,avere un blog,amare la cucina ed essere delle “buone forchette “ dialogare di farina,pasta madre,peperoni o patate….crea simpatie,amicizie,legami più o meno intensi ma pur sempre legami.

 

 

1 - Copia

 

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   Ricetta semplicissima ,buona e molto fresca.

 

Ingredienti:

fette di pancarrè

salmone affumicato

kiwi

limone

olio extravergine d’oliva

sale e pepe

prezzemolo tritato

 

Tagliare a triangoli delle fette di pancarré dopo aver tolto,con un coltello,i bordi esterni.

Tostarle leggermente in forno. 

Su ogni triangolo mettere il salmone tagliato a coltello  e condito con olio d’oliva,limone spremuto,sale,pepe e prezzemolo tritato.

Sopra il salmone depositare “gentilmente” una fettina sottile di kiwi.

Servire con un aperitivo dopo una calda giornata di mare e di sole.

 

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lunedì 22 agosto 2011

I riccioli di Gragnano alle due Sicilie

 

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Vi lascio per una settimana con questi “riccioli di Gragnano alle due Sicilie”.

In questo periodo estivo ho cucinato pochino e, soprattutto, piatti semplici e veloci.

La cucina un pò più elaborata me la riservo per il periodo invernale quando i vapori che fuoriescono dai tegami e l’intenso calore dei forni accesi riscaldano il corpo e danno intimità alle nostre “vissute” cucine.

Intanto,prima che cominci la scuola, mi vado a fare “due” bagnetti nel mio limpido mare di Favignana augurandovi di poter fare altrettanto. (tempo permettendo naturalmente).

 

Ingredienti:

pasta formato riccioli della Fabbrica Della Pasta di Gragnano

melanzane

capperi di Pantelleria

pecorino grattugiato (o parmigiano)

origano

pomodori freschi carnosi

aglio

olio extravergine d’oliva

sale e peperoncino

 



Dopo aver spellato dei grossi pomodori freschi ed averli fatti a cubetti,mettere in una padella in ceramica alcuni spicchi d’aglio tritati insieme ad olio d’oliva. Rosolare e poi aggiungere i cubetti di pomodoro,una manciata di capperi,sale e peperoncino.

Profumare con dell’odoroso origano e cuocere il tutto a fuoco dolce.

A parte friggere delle melanzane a cubetti e tenere da parte. Quando il pomodoro appare cotto aggiungere le melanzane,amalgamare il tutto e spegnere.

Cuocere i riccioli di Gragnano e poi mantecarli in padella con il condimento preparato aggiungendo una manciata di pecorino grattugiato.

 

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domenica 21 agosto 2011

Collaborazione con l’Azienda CreativiTavola

 

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CreativiTavola è un’Azienda Di Palermo che ha un assortimento vastissimo di tessuti a metraggio,di articoli tessili,di arredi tavola e casa,di tovaglie di carta.

Tutti i tessuti vengono sottoposti ad un doppio lavaggio,alla massima temperatura consentita,prima di procedere con il taglio,al fine di prevenire futuri restringimenti.

Si producono anche tessuti antimacchia,spalmati e plastificati.

Nuovo è il servizio di “noleggio a giornata”.

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giovedì 18 agosto 2011

Il pesto di capperi e l’isola di Pantelleria

 

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Soggiornare una settimana a Pantelleria mi ha fatto pensare al panismo dannunziano; ho avuto la percezione di sentirmi  intimamente fusa con la natura ritornando alle sorgenti primordiali della vita.

“…….E immersi noi siam nello spirto silvestre,d’arborea vita viventi; e il tuo volto ebro è molle di pioggia come una foglia, e le tue chiome auliscono come le chiare ginestre,o creatura terrestre che hai nome Ermione……”

La pioggia nel pineto

Gabriele D’annunzio

 

Pantelleria è famosa per le sue bellezze paesaggistiche, per le sue particolari abitazioni,i dammusi,per i suoi odorosi capperi,per il suo dolce passito…..

Pantelleria è l’isola “nera” tra le più belle del Mediterraneo,talmente vicina all’Africa che sembra quasi di toccare il Continente nero.

Il suo fascino è senza eguali: una ricca vegetazione,fiori fucsia ed arancioni,tanti,tantissimi fichi d’india e sparsi ovunque i dammusi con le loro grandi pietre nere ed i tetti a cupola candidi come il latte di una madre.

L’isola è divisa in tanti piccoli centri abitati…..ho trovato deliziosa la contrada “Scauri” con la sua piazza grande quanto un nostro salotto di casa,con la fila di vecchietti seduti davanti al circolo e le sue stradine strette strette.

Il mare di Pantelleria sembra toccarsi con il cielo tanto eguali sono i colori;il porto è pieno di negozietti che vendono gioielli in ossidiana.

Da wikipedia:

“ L'ossidiana è un vetro vulcanico la cui formazione è dovuta al rapido raffreddamento delle lave.

All'interno dei vulcani le temperature e le pressioni sono così elevate da fondere i silicati dando origine alla lava. La lava a contatto dell'aria, si raffredda molto rapidamente dando origine all'ossidiana. Il veloce raffreddamento non consente agli atomi di ordinarsi per formare un cristallo. L'ossidiana è un vetro naturale, del tutto simile a quello di produzione umana.
È utilizzata per fabbricare collane preziose e punte delle armi.

I principali centri di estrazione delle ossidiane nel bacino del Mar Mediterraneo sono: Lipari, Pantelleria, la Sardegna.L'ossidiana si presenta con grande varietà di colori, dovuti alle impurezze presenti al suo interno, e alle condizioni vulcaniche specifiche nelle quali si forma. “

 

Mi rammarico di non aver scattato tante fotografie vuoi perché rimandando si è arrivati al giorno della partenza,vuoi perché amo fotografare soltanto piatti di cucina.

Di una cosa sono sicura: ci voglio ritornare.

 

Nella mia cucina i capperi sono molto usati ma non avevo mai provato il pesto di capperi.

Ricetta tratta dal libro “La cucina di Pantelleria” (e da me modificata in quanto prevedeva l’uso di mandorle con la pelle e non veniva messo il peperoncino)

Ingredienti:

250 g di capperi di Pantelleria della Ditta Bonomo e Giglio

75 g di mandorle bianche

200 ml di olio extravergine d’oliva

peperoncino in polvere q.b.

Inoltre:

pane casereccio a fettine

Prima di fare il pesto dissalare i capperi mettendoli a bagno in acqua e cambiandola più volte.

Asciugare i capperi su un tovagliolo di carta e porli in un mixer insieme alle mandorle,al peperoncino e all’olio.

Frullare il tutto fino ad ottenere un pesto cremoso.

Riempire due piccoli vasetti,versare sopra un altro pò di olio (ogni volta che si usa,aggiungere sempre un filo d’olio per coprire il pesto e quindi durare a lungo in frigorifero) e chiudere con il coperchio.

Consumare subito o conservare in frigorifero.

Servire come antipasto sopra fette di pane casereccio tostate o meno.

Decorare con mezza mandorla. 

 

 

 

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Ed ora vediamoci le poche fotografie scattate……………..

 

L’edificio della Ditta Bonomo e Giglio di Pantelleria

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Il bellissimo e suggestivo lago “specchio di Venere”

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Una giovane donna che passeggia vicino al lago,con il corpo ed il viso “imbrattati” di fango termale

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Ancora lo specchio di Venere

 

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Uno scorcio dell’azzurro mare pantesco….

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  L’ingresso di un’abitazione pantesca  (attenti al gallo!!!)

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I selvaggi fichi d’india (con le loro spine e la loro dolcezza)

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Il villaggio dove alloggiavo……

 

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La piscina del villaggio…….la mia delizia

 

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Un muro di pietra lavica….

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La reception del villaggio…..

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Un delizioso “ dammuso  “ pantesco

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  Peccato che non ho fotografato altro…..

martedì 16 agosto 2011

Le penne rigate con panna e patè di porcini al tartufo

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Da tempo non mangiavo una bella sostanziosa pasta con la panna (piatto unico,naturalmente!!). Ho voluto provare un patè che mi intrigava: il patè di porcini al tartufo dell’Azienda Rocca ed il connubio è stato felice.

Piatto veloce e molto saporito.

 

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Ricetta postata da Maria Bianco in panzaepresenza.blogspot.it

Ingredienti:

 

350 g di pasta formato penne rigate

un vasetto di patè di porcini al tartufo Rocca

una confezione di panna da cucina

 

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una vaschetta di pancetta dolce a dadini

una cipollina

sale e peperoncino q.b.

olio extravergine d’oliva

parmigiano grattugiato

Inoltre:

una padella in ceramica della Domo

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Iniziare con il prendere la padella in ceramica e farvi rosolare in olio extravergine d’oliva una cipollina tritata finemente.

Aggiungervi la pancetta dolce a dadini,dare una leggera cottura ed unirvi il patè di porcini al tartufo.

Subito dopo aggiungere la busta di panna,un pizzichino di sale,una spolveratina di peperoncino e dopo un attimo spegnere.

Cuocere in tegame le penne rigate e farle poi saltare in padella unendo,alla fine,una manciata di parmigiano grattugiato.

Il pranzo è servito.

 

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domenica 14 agosto 2011

Collaborazione con La Fabbrica Della Pasta Di Gragnano

 

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Gragnano è una cittadina della provincia di Napoli conosciutissima per la produzione della pasta.

Ed è proprio a Gragnano che,da tre generazioni,la famiglia Moccia produce pasta di grande qualità realizzata con semola di grano duro di prima estrazione in trafile di bronzo.

Nella “Fabbrica della Pasta di Gragnano” oltre alla tipicità degli ingredienti (acqua e semola), c’è uno scrupoloso ed attento controllo della qualità dall’impasto alla lavorazione fino al confezionamento e alla etichettatura per garantirne sempre la genuinità.

I nuovi formati di pasta sono stati definiti, dagli operatori del settore, vere e proprie opere d’arte.

Singolari gli speciali formati di pasta monoporzione dal peso di 50 grammi nati per contenere il condimento.

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sabato 13 agosto 2011

Le cocottine di crumble alle pesche

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Eccomi di ritorno dalla vacanza pantesca……ma ripartirò per altri lidi. E voi?

Ho addosso la stanchezza tipica di chi si è crogiolata al sole,ha mangiato a dismisura e non ha fatto niente di niente.

Anzi no….ho dormito come un ghiro e più dormivo più avevo sonno (cosa per me alquanto insolita).

Pantelleria è un’isola stupenda,particolare, con il suo azzurro mare,i suoi dammusi,le sue pietre nere che danno l’impressione di trovarsi sulla luna e non sulla terra,i suoi piccoli centri abitati dove la vita scorre sempre a misura d’uomo.

Ho scattato delle fotografie ma non le ho ancora caricate per cui non so neanche dirvi come sono venute.

Sono stata in un bellissimo villaggio e,da foodblogger,ho carpito alcuni segreti ad un disponibilissimo e bravissimo pasticciere (gli facevo ogni giorno i complimenti per i suoi sontuosi e fantastici dolci…peccato che non riuscivo a non mangiare tre fette di torta a pranzo ed altre due-tre fette a cena….una vergogna da non raccontare… ).

Un grazie particolare all’amica Rossella di salsa pariglia che,pur non essendo nell’isola, ha fatto in modo di farmi avere un delizioso omaggio: lo sciroppo di sambuco.

Sull’isola ho incontrato una “ vecchia compagna” di università che, partendo per una supplenza scolastica, ha trovato l’amore e vive lì da ben 24 anni.

Questo incontro,avvenuto dopo quasi trent’anni, mi ha resa felice ma  ha  anche generato delle tristi riflessioni: il tempo scorre inesorabile,ci eravamo lasciate come due giovani donne ventenni,piene di sogni e di speranze e ci siamo ritrovate come due signore di mezza età con figli adulti e con un grande bagaglio di dolori e gioie alle spalle. Entrambe abbiamo realizzato il nostro sogno giovanile: insegnare alle future generazioni quello che altri hanno insegnato a noi…lei letteratura inglese ed io letteratura italiana.

Ma la gioventù ci ha lasciate e tutto quello che si lascia per via è sempre motivo di tristezza perchè è un passato che non ritornerà più.

 

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E' un dolce al cucchiaio di facilissima realizzazione e di ottimo sapore.

Ingredienti:

110 g farina 00

110 g zucchero di canna

90 g di burro morbido

90 g di farina di mandorle (mandorle bianche frullate a polvere)

scorza grattugiata di un limone

Inoltre:

confettura di albicocche Casa Barone

un pò di zucchero di canna

una noce di burro

 

 

In una ciotola mescolare brevemente con le mani i sopracitati ingredienti creando un composto grumoso,a palline.

Tagliare 7-8 piccole pesche a dadini e distribuirle su delle cocottine di ceramica da forno precedentemente imburrate.

Cospargere le pesche di zucchero di canna (circa un  cucchiaino in ogni cocottina)

Aggiungere un cucchiaino di confettura di albicocche Casa Barone

Dopo aver fatto questa semplice operazione,sbriciolare sul tutto il composto grumoso,senza premere.

Porre le cocottine in una teglia ed infornare a 180° per circa 25 minuti.

Freddare completamente prima di servire.

Ho messo le cocottine in frigorifero e le ho uscite 10 minuti prima di servirle in tavola....buonissime.

Con un pò di crumble rimasto ho preparato degli ottimi biscottini. 

 

 

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