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Mi chiamo Maria e sono una gran mangiona. Mi piace tutto ad eccezione del cibo cucinato male. Mi piace cucinare sempre nuove pietanze e quando non ho piatti e padelle da lavare, mi sento triste. La mia cucina è ricchissima di caccavelle di tutti i tipi; il solo vederle in un negozio mi fa soffrire: le voglio a casa mia!!! Prediligo i dolci e tutti gli impasti lievitati ma non disdegno il resto. La mia vita ruota intorno a due pilastri: la culinaria e la scuola infatti, se mi cercate, mi trovate o in cucina o in un'aula scolastica. Ho aperto questo blog per conservare le ricette provate e poi perchè non voglio essere obsoleta e desidero dimenticare il buon vecchio quaderno di ricette scritte a mano.

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lunedì 30 aprile 2012

Il semolino all’alloro con il pesto di pistacchi

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Da bambina mi piaceva molto mangiare il semolino come lo cucinava mia madre.

Ora,ogni tanto, lo preparo per la mia famiglia ma oggi ho voluto aggiungerci qualcosa di insolito e devo confessarvi che ho azzeccato l’accostamento!!!!

Se provate me lo fate sapere………..

N.B.  la foglia d’alloro andava messa al contrario….mannaggia la premura!!!!

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Ingredienti:

250 g di semolino

due foglie di alloro secco (raccolte verdi dal mio albero e seccate all’aria)

due spicchi di aglio rosso di Nubia

sale q.b.

un litro e mezzo di acqua

olio extravergine d’oliva Dante

un cucchiaio a persona di pesto di pistacchi di Bronte Solo Sole

 

In un tegame mettere l’acqua,un goccino di olio ed aggiungere i due spicchi interi di aglio più le due foglie di alloro.

Fare bollire qualche minuto,il tempo di insaporire l’acqua di alloro ed aglio.

Versare a pioggia il semolino e mescolare subito.

Fare cuocere fino ad addensare il composto.Deve risultare come una crema densa ma non troppo. Il semolino che risulta dalle fotografie è molto denso perchè si è raffreddato troppo ma noi,in famiglia,l’abbiamo mangiato caldo e  cremoso.

Servire in tavolo il semolino fumante con sopra una generosa cucchiaiata di pesto di pistacchi di Bronte.

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Il pesto di pistacchi Solo Sole è preparato con ottimi pistacchi di Bronte 38%,mandorle tostate,basilico,parmigiano reggiano,olio d’oliva ,sale e pepe nero.

Una bontà indescrivibile.

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venerdì 27 aprile 2012

Le favette con le cipollette

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Quando mio marito semina le fave esagera un pochino ed io ogni giorno (per tanti giorni) sono stata “ costretta” a raccogliere fave in grossi sacchi di plastica.In famiglia siamo in quattro e le fave abbondano…..meno male che ci sono i congelatori…..

Intere serate a sbucciare fave e, cosa alquanto stancante,intere serate a togliere la pellicina alle favette (per poterle poi fare a minestra!!!).

La ricetta con le fave che preferisco in assoluto è questa perchè molto semplice ….e poi ho anche una bella quantità di cipolline lunghe da smaltire ( anche qui mio marito esagera…ma io le congelo per l’inverno).

Se gli dico di piantarmi delle zucchine non lo fa manco ammazzato perchè a lui non piacciono ma con le fave è tutto un altro discorso.

Tutto ciò per dirvi che,per ora,mangio fave a colazione,a pranzo,a merenda,a cena….ora sono io che esagero un po’…….

 

Favette appena raccolte (quelle che vedete sono solo una minima parte..)

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Cipolle lunghe ancora da raccogliere…

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Cipolle lunghe raccolte…..

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Cipolle lunghe e favette cucinate e pronte da mangiare….

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Vassoio Villa D’Este Home

 

 

Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

Ingredienti:

fave in gran quantità

cipolle lunghe in gran quantità ( dovevano essere raccolte un po’ prima…)

olio extravergine d’oliva Romeo- Ficacci

sale e pepe

 

Mettere in un tegame olio d'oliva,favette, sale,pepe,cipolle lunghe e cuocere lentamente con coperchio senza alcuna aggiunta di acqua.

La ricetta è finita…..troppo complicata? Hihihihihi……

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Partecipo al contest di Una pasticciona in cucina

mercoledì 25 aprile 2012

Le quenelle di broccolo siciliano e nuova collaborazione con Star Pennsylvania

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Una tira l'altra........come le ciliegine!!!!

Piatto tipicamente siciliano,può essere servito in ciotoline da finger food  oppure risolvere il problema della cena accompagnandolo con una fresca insalata verde.

Alcuni trapanesi amano mettere una spolverata di zucchero sulle frittelle già pronte (a me non piace).

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Ingredienti:

700 g di broccolo siciliano (cavolfiore) pesato già cotto

3 uova

50 g di parmigiano grattugiato

3 cucchiai di semola rimacinata di grano duro Molini Del Ponte

sale q.b.

olio di semi di mais vitaminizzato Dante

 

Bollire in acqua e sale delle cimette di broccolo e metterle,poi, in uno scolapasta a perdere l’acqua.

Versare le cimette in una ciotola,dare una grossolana schiacciata con una forchetta ed aggiungere  uova,parmigiano e semola rimacinata di grano duro. Mescolare il tutto ( ci sta bene anche del prezzemolo tritato ed uno spicchietto d’aglio).

Con due cucchiai fare delle quenelle da versare in padella con olio caldo.

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Da ora in poi quando dovrò portare del cibo da me preparato o una buona bottiglia di vino a casa di un’amica  non avrò più il problema del confezionamento e del trasporto.

 

Quando si cerca qualcosa per poter confezionare un bel regalo,per trasportarlo,per conservare oggetti di varia natura,bisogna fare una visita al sito della Star Pennsylvania,  azienda leader nella produzione di carta da regalo,nastri decorativi e packaging di tendenza ed alta qualità.

La produzione dell’azienda è vastissima e connotata da splendidi colori e fantasie di gran gusto.

Buste di varie misure,shopping bags ,scatole automontanti con chiusura a calamita ( comodissime) o con fiocchi colorati,coccarde,nastri,fogli da regalo…sono solo alcune delle proposte dell’azienda.

Visitando il sito ci si rende conto di come la Star Pennsylvania ricerchi sempre nuovi materiali ed originali lavorazioni di carta e nastri.

Le proposte fanno riferimento ai colori moda del  momento e a tutto ciò che è più trend.

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lunedì 23 aprile 2012

Lo spezzatino siciliano: l’aggrassato chi patate (con le patate)

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Ma quanto è buono l’aggrassato !!! Immaginate una tenerissima carne, dall’intenso sapore,completamente avvolta da una “glassa” di patate. Un miscuglio paradisiaco,un connubio profondamente tentatore.

Se poi è fatto con un brodo di carne precedentemente preparato,allora raggiunge la perfezione!!! 010

 

  piatto e ciotola di La Fabbrica Della Ceramica di Susanna De Simone.1 

Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

Ingredienti per l’aggrassato:

carne di manzo (precedentemente fatta in brodo)

1 kg di patate a grossi tocchi

una cipolla

abbondante prezzemolo tritato

due fettine di lardo d’Arnad

olio extravergine d’oliva

sale q.b.

un pizzico di peperoncino in polvere

 

Ingredienti per il brodo di carne:

un kg di carne di manzo (spalla)a grossi tocchi

due ossa (conferiscono ancor più sapore al brodo)

acqua q.b.

due carote

due coste di sedano

alcuni pomodorini del Piennolo Casa Barone

due cipolle steccate con alcuni chiodi di garofano Tec-Al

sale q.b.

 

Iniziare con il preparare il brodo di carne mettendo in una pentola la carne di manzo cosparsa di sale, le ossa,le cipolle steccate,le carote,le coste di sedano,i pomodorini e coprire il tutto di acqua.

Mettere sul fuoco e fare cuocere a fuoco medio.

 

Quando il brodo è a un buon punto di cottura,a parte preparare un tegame e farvi rosolare in olio la cipolla tritatissima e le due fettine del profumato lardo di Arnad a dadini.

Unire le patate tagliate a grossi pezzi, leggermente salate e colorite da un pizzico di peperoncino rosso fuoco, e fare rosolare il tutto.

A questo punto va aggiunta una “pioggia” di prezzemolo e un mestolo di brodo di carne (quello che cuoce nell’altra pentola).

Dopo pochi minuti prelevare la carne da una pentola e metterla in quella dove stanno cuocendo le patate.

Continuare la cottura aggiungendo mestoli di brodo di carne e facendo in modo che le patate non rimangano tutte intatte (non succederà!!!!)perchè cuocendo DEVONO glassare i tocchi di carne “rubandone” però il sapore.

Servire in ciotole con altra “ pioggia” di prezzemolo fresco.

Nota:

Se la carne e le patate vengono tagliate più piccoline si può,con l’aggrassato,condire un bel piatto fumante di spaghetti. Una generosa spolverata di parmigiano completa meglio il piatto.

Il brodo di carne rimasto,se non utilizzato subito,si può congelare ed essere poi la base di un buon risotto…o altro.

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sabato 21 aprile 2012

L’allegra torta d’aprile ed il compleanno del mio blog

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Auguri a Panzaepresenza,auguri a me!!!!!

Potevo non incorniciare l’unica torta decorata decente che ho fatto nella mia vita?

Potevo non offrirla simbolicamente a voi che da un anno seguite le mie scorribande culinarie,i miei esperimenti riusciti e non?

Un anno è passato!!!!!!!!!!!!Con tante di voi ho chiacchierato tanto,con altre poco ma ho come l’impressione di conoscervi da tanto tempo.Mi avete fatto compagnia nelle mie solitarie serate (il maritino preferisce la televisione!!!)davanti al computer.

Vi ho letto, e spero ancora di continuare a leggervi per tanti lunghi anni, con avidità imparando tecniche,ricette,trucchi,conoscendo prodotti a me ignoti. Ho apprezzato e guardato con occhi sgranati di meraviglia certe vostre “ opere d’arte”,ho riso per certe vostre battute sagaci,mi sono commossa in certe situazioni…..insomma la mia ( come credo anche la vostra) è una “ doppia vita”,non nel senso negativo del termine: quella reale,di tutti i giorni,con i suoi affanni,le sue gioie,l’affetto della famiglia,il lavoro dentro e fuori casa,le soddisfazioni e le frustrazioni,le lacrime ed il riso…. e quella virtuale incentrata sulla PASSIONE,sull’incondizionato amore per il cibo e la cucina,sulla voglia di imparare sempre più.

Oggi niente ricette (la mia torta è una delle tante,un semplice e morbido panettone al cioccolato decorato con “ palettate” di panna e pseudo roselline di pasta di zucchero (quella setosa però!!!).

Oggi solo una mia breve riflessione sulla cucina e sul cucinare ed un GRAZIE  a tutte voi per ciò che fino ad ora mi avete insegnato.

 

La cucina riassume quella che è la filosofia della mia vita.

Cucinare è bello ma etereo,labile.

E’ bello perché la manualità intrinseca nella preparazione dei cibi porta ad uno stato di rilassamento della mente che è tutta protesa alla riuscita finale dei piatti,ad uno stato in cui si è talmente concentrati da esserci, azzarderei a dire, una assenza o forse solo torpore del pensiero .Le mani lavorano come da sole al punto che mi è capitato spesso di bruciarmi senza sentire assolutamente dolore,così come mi capita spesso,mentre cucino, di sentire qualcuno rivolgermi la parola e fare fatica a recepire quanto dice.

E’ bello perché ,come ebbe a dire il grande antropologo e filosofo Claude Levy-Strauss, è cultura.

Il cibo crudo è natura,quello cotto è cultura.

Il cibo,per me, è come la plastilina che viene manipolato,lavorato ed assume forme sempre diverse in base all’estro di chi cucina. Ed il bello è che non si sa mai dove si potrà arrivare…si lavora senza avere certezze del risultato finale e di quello che uscirà fuori.

La lenta trasformazione dalla natura alla cultura è opera pragmatica ma accompagnata sempre da guizzi di genialità.

Si amalgamano odori,colori,sapori ed escono da una cucina pietanze che appagano molti dei nostri sensi.

E’ bello anche perché non si lavora mai in un ambiente freddo, asettico ma la cucina è sinonimo di calore,di accoglienza,di condivisione.

Tra il calore dei forni,dei fuochi accesi,dei vapori che esalano i cibi in cottura la cucina è il “nido “ di noi donne (chiedo scusa agli uomini per aver detto solo donne).

Cucinare è etereo e quindi labile perché quello che si produce dopo tante ore di lavorio instancabile viene mangiato in pochi minuti e scompare nell’antro cavernoso del nostro corpo. Ma la labilità del cibo è in sintonia con la generale labilità della vita.

  Maria Bianco

 

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torta d'aprile

venerdì 20 aprile 2012

Le pappardelle con sugo malafemmena

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Io faccio la pasta fresca e “ Solo Sole” mi permette,girando verso sinistra il coperchio di un barattolo,di avere un sughetto pronto e buono come quello fatto in casa.

Prima di assaggiare il sugo malafemmena già ci si innamora dell’originale nome dato a questo preparato: ottimo guanciale di suino,pomodoro,  olive nere..

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Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

Ingredienti:

500 g di semola di grano duro Molini Del Ponte

4 uova

50 ml di acqua (in sostituzione del quinto uovo)

un pizzico di sale

un barattolo di sugo malafemmena Solo Sole

abbondante parmigiano grattugiato

 

Mettere la semola su una spianatoia (io uso “ u tavulere “),fare una conca al centro e romperci le uova,aggiungere un pizzico di sale e cominciare ad impastare unendo,pian piano,l’acqua necessaria per ottenere un impasto morbido ed elastico.

Fare riposare la pasta,coperta da un tovagliolo, per 30 minuti.

Procedere,con l’ausilio di un mattarello,a spianare la pasta sottile,arrotolare e tagliare con un coltello affilato.

Aprire i rotolini ottenuti e deporli su un vassoio cosparso di altra semola.

Fare asciugare la pasta.

Riscaldare il sugo malafemmena e condire le pappardelle completando il piatto con del parmigiano grattugiato.

 

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giovedì 19 aprile 2012

Le mezze maniche con calamari,patè di capperi e datterini

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Dovevo fare la pasta con i calamari ma poi aggiungi un ingrediente ora,aggiungi un altro ingrediente dopo….è venuta fuori una pasta con calamari,gamberi e cozze.

Buona? Magari troppo direi!!

 

Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

Ingredienti:

500 g di mezze maniche rigate 

tre cucchiai di patè di capperi Bonomo e Giglio

due calamari freschi

un pugnetto di gamberi freschi sgusciati

un pugnetto di cozze (queste le avevo surgelate)

un barattolo di datterino rosso al naturale (210 g sgocciolato) 

basilico fresco

tre spicchi d’aglio tritati

olio extravergine d’oliva 

sale q.b.

peperoncino in polvere 

una manciata di pistacchi 

un bicchierino di Vinchef

 

In una padella rosolare gli spicchi d’aglio nell’olio; unire i calamari fatti a pezzettini,i gamberi sgusciati ,le cozze,salare e rosolare il tutto.

Aggiungere il bicchierino di vinchef e sfumare.

Aggiungere i datterini sgocciolati dal loro liquido,il basilico fresco tagliuzzato con le mani, il patè di capperi,il peperoncino e cuocere.

Completare con dei pistacchi grossolanamente tritati (la frutta secca non può mancare nei miei piatti!!!).

Cuocere al dente le mezze maniche rigate e saltarle in padella con tutto il condimento.

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martedì 17 aprile 2012

Le brioches siciliane con il tuppo

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Buongiorno

Sono da giorni “ disperatamente” senza connessione internet ( e non so per quanto tempo ancora lo sarò).

Fra pochi giorni il mio blog compirà un anno per cui ho voluto comprare una chiavetta che mi fa “ disperare” perchè non funziona bene.

Scusatemi se non sono presente,al momento, nei vostri blog e ringrazio tutte le amiche che hanno lasciato tanti commenti al mio ultimo post.

Questa ricetta doveva partecipare al bellissimo contest di Assunta ( La cuoca Dentro )e di Donatella( Fior di rosmarino)ma non è stato possibile per il  motivo sopra citato.

 

 

Le brioches siciliane sono state il mio “ chiodo fisso” per lunghi anni. Ho provato tante ricette ma nessuna mi soddisfaceva…..ci somigliavano ma non erano le “ nostre” brioches siciliane vendute nelle gelaterie.

Intanto cercavo e non demordevo……un giorno una signora di Palermo,Zarina,nel sito di cucina dove ero (e lo sono ancora anche se non più attiva)felicemente iscritta,cookaround,ha postato una ricetta: “ impasto per brioches o rosticceria”.

Era inserita tra le ricette non fotografate con tutti i passaggi,era scarna,essenziale ma subito capii che si trattava di quello che cercavo. Una sola foto mi dava l’idea di come potevano essere e fu…….AMORE A PRIMA VISTA!!!!

Da allora con questo impasto ho fatto di tutto e di più: brioches siciliane con il gelato,brioches ripiene di marmellata o di ricotta,bomboloni alla nutella,treccine,chiocciole,calzoni al forno e calzoni fritti,pizzette,ravazzate palermitane(con dentro il ragù alla bolognese e poi messe in forno),rollè con wurstel,iris fritte dolci (con ricotta) ed iris fritte salate (con ragù),cornetti salati e dolci……….…..ne volete ancora?

Date libero sfogo alla fantasia!!!!!!!!!!!!!!!!!!

E’ una pasta morbidissima,quasi “ commovente”,senza uova,senza burro ma con un ingrediente essenziale: lo strutto.

Ringrazio di cuore Zarina per avermi fatto smettere di cercare.

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Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

 

Ingredienti per 8 brioches (consiglio doppia,tripla,quadrupla dose,hihihihihihi….)

250 g di farina manitoba

250 g di farina 00

250 ml di acqua

60 g di strutto

25 g di lievito di birra ( in estate se ne può mettere molto meno)

10 g di sale

10 g di miele di fiori Luna Di Miele

50 g di zucchero (Zefiro extrafine) Eridania

Inoltre:

apparecchio bimby oppure qualunque impastatrice oppure ….le mani!!!

un uovo sbattuto (non mi ricordavo ed ho spennellato con il solo tuorlo ed un goccino di latte)

un vasetto di crema piccante di nocciole e cacao Siloepic Terra In Cielo

marmellata di mandarini e cognac Erizia Colle Vicario

nutella

ricotta di pecora

zucchero a piacere per condire la ricotta

scagliette di chocolight ( e…si….il light ci vuole….)fondente Venchi

zucchero al velo vanigliato

Versione con il bimby:

Inserire nel boccale bimby l’acqua,lo strutto e lo zucchero e fare andare per 45 secondi a 90° velocità 4.

Aprire il boccale ed aggiungere il lievito di birra facendo andare per 5 secondi velocità 4.

Aprire ancora il boccale ed unire le due farine,il sale ed il miele; fare andare prima un minuto a velocità 6,poi due minuti a velocità spiga.

Togliere l’impasto dal bimby,fare una palla,inciderla a croce e farla lievitare in forno per un’ora.

Mentre si aspetta la prima lievitazione,preparare la ricotta condita unendo,in ciotola,alla ricotta lo zucchero e le scagliette di cioccolato.

Trascorso il tempo,preparare le brioches.

Fare otto palle grandi ed otto palline piccole (il famoso “ tuppo” siciliano).

Allargare,con le mani,le otto palle grandi e riempirle a piacere.

In alcune ho messo la ricotta,in altre la nutella,in altre la marmellata di mandarini e cognac ed in altre la crema piccante di nocciole e cacao. Chiudere bene le palle di pasta e poggiare in teglia su carta forno con la chiusura sotto.

Aggiungere i “ tuppi” ad ogni brioches incastrandoli bene in modo da non “ andarsene” per i fatti loro durante la cottura in forno.

Lievitare ancora altre due ore al calduccio.

In ultimo spennellare,con delicatezza,con uovo sbattuto ed infornare a 220° per circa 10-12 minuti.

Non devono colorire troppo (devono essere un po’ più chiare di quelle che ho fatto io….vedi ultima foto,quella vecchia).

Appena pronte,farle intiepidire (per chi sa aspettare!!!!) e spolverarle di zucchero al velo.

C’è bisogno che vi dica come farle senza il bimby?

Siete troppo brave,non c’è bisogno!!!!

Ah dimenticavo!! C’è bisogno che vi dica quanto siano buone?

No….non c’è bisogno!!!!!!!!

Nota: siccome era una ricetta che doveva partecipare ad un contest,i vari ripieni mi sono venuti tutti decentrati,cosa che non mi era mai accaduta….la troppa voglia di perfezione gioca brutti scherzi!!!!!!!

 

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Quest’ultima è una vecchia foto……

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