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Mi chiamo Maria e sono una gran mangiona. Mi piace tutto ad eccezione del cibo cucinato male. Mi piace cucinare sempre nuove pietanze e quando non ho piatti e padelle da lavare, mi sento triste. La mia cucina è ricchissima di caccavelle di tutti i tipi; il solo vederle in un negozio mi fa soffrire: le voglio a casa mia!!! Prediligo i dolci e tutti gli impasti lievitati ma non disdegno il resto. La mia vita ruota intorno a due pilastri: la culinaria e la scuola infatti, se mi cercate, mi trovate o in cucina o in un'aula scolastica. Ho aperto questo blog per conservare le ricette provate e poi perchè non voglio essere obsoleta e desidero dimenticare il buon vecchio quaderno di ricette scritte a mano.

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sabato 29 dicembre 2012

Le pizzette di pasta sfoglia

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Sicuramente molte di voi le hanno fatte ma siccome nel mio blog metto tutte ( o quasi) le ricette che faccio (se cucino pastina con il dado o spaghetti al burro vi risparmio la visione) oggi è la giornata delle pizzette.

Prologo:

Mi trovavo sola in casa e mi prudevano le mani per la voglia di fare qualcosa in cucina;fare ricette complicate non era il caso perchè mi aspettavano da correggere 102 temi di quattro classi (ahimè,è l’unico lavoro,del mio mestiere,che non mi piace fare e qualche volta vi racconto perchè). Ho aperto il frigorifero ed ho trovato tre rotoli di pasta sfoglia….idea!!!!…..faccio le pizzette.

Con un rotolo ne sono venute tante ( considerato che la pasta era già stesa sottile) ed appena fatte,calde calde, ne ho mangiato una bella quantità.Le rimanenti le ho lasciate per mio figlio Gianni che sapevo sarebbe rientrato per il pranzo.

Il problema è che, ogni volta che passavo accanto al tavolo dove c’erano le pizzette rimaste,ne prendevo una e,con tanti sensi di colpa,la inghiottivo velocemente.

Prima una,poi un’altra,poi un’altra ancora…….ne sono rimaste soltanto due. Giravo per casa in preda ai continui sensi di colpa sia perchè ne avevo mangiato tante sia perchè ne avevo lasciato solo due al mio ragazzo,sia perchè dovevo correggere 102 temi e non mi decidevo ad iniziare l’arduo lavoro.

Tutto è passato quando Gianni tornato a casa mi ha detto: mamma,non le voglio……..sapete che ho fatto? Non aveva terminato di dire: “ non le vogli…..o  “  che erano già finite nella mia bocca….sparite in un attimo.

Ma si può essere così mangioni dico io ?

 

 

Epilogo della giornata: con la pancia piena si possono correggere 102 temi?

No di certo,altrimenti vomito!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Ingredienti:

Un rotolo di pasta sfoglia del banco frigo

alcuni pomodorini

alcune acciughe sott’olio

origano di Pantelleria

caciocavallo stagionato grattugiato

un filo di olio extravergine d’oliva ( che ho dimenticato a mettere)

Inoltre:

una larga teglia da forno

carta da forno

 

Aprire la confezione di pasta sfoglia e ritagliare dei tondini e dei quadratini con degli stampi per pasta (quelli che vedete nell’ultima foto in basso).

Depositarli in teglia su carta forno e condirli con pomodorini tagliati in quattro,pezzettini di acciuga ( niente sale,basta l’acciuga!),pizzichi di origano e del buon caciocavallo stagionato grattugiato.

Prima di infornare a 200° sarebbe stato il caso di mettere sopra un filo di olio.

Consumare le buone pizzette possibilmente appena fatte,come per tutte le ricette con la pasta sfoglia.

 

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P.S. : mi gira la testa a guardare questa foto delle pizzette da infornare,è tutta storta….anche a voi?

 

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giovedì 27 dicembre 2012

Le pipe con favette,salsiccia e sugo alla cipolla

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Ingredienti:

pasta formato pipe rigate

450 g di pasta di salsiccia

300 g di favette senza la pellicina ( ne tengo in gran quantità surgelate)

una manciata di foglie di basilico

un barattolo di sugo alla cipolla ( 280 g ) Tipici Mediterranei

mezzo bicchiere di acqua

olio extravergine d’oliva

un pizzico di sale ( si può benissimo omettere)

parmigiano grattugiato

 

In un tegame rosolare in olio la pasta di salsiccia. Aggiungere le favette e continuare la cottura.

Dopo alcuni minuti mettere in tegame il sugo alla cipolla e mezzo bicchiere d’acqua. Cuocere dolcemente e finire con dell’odoroso basilico tritato.

Condire le pipe con il sugo aggiungendo un pugnetto di parmigiano grattugiato.

 

 

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domenica 23 dicembre 2012

La Madeira Cake con il nuovo stampo

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……….Tale padre tale figlia……

Il fatto che in psicologia si dica che la personalità è la risultante di due fattori,l’ereditarietà e l’ambiente, è cosa alquanto comprovata.

Essere figlia di…è un marchio che ci portiamo addosso sin dalla nascita.

Ed io,in molte cose,sono identica a mio padre.

Volete un esempio?

Se compro un vestito invernale e siamo nel mese di agosto, non ha importanza,me lo devo mettere subito !!!!!(magari di sera quando il caldo afoso ha lasciato spazio ad una brezza leggera…)

Se compro un qualunque aggeggio da cucina, e sono distrutta da una giornata di lavoro incessante,non ha importanza,lo devo subito provare!!!!

Ricordo mio padre che partiva da Favignana ( per fare compere a Trapani) vestito in un certo modo e ritornava a Favignana con un altro vestito addosso(magari con l’etichetta appesa….magari era estate ed il vestito era in fresco lana,non ha importanza,lo doveva indossare subito!!!!)

……Tale padre,tale figlia…….

Ma dove voglio arrivare con questi discorsi che sembrano invogliare a chiamare un medico per un ricovero in manicomio?

Ah si!!!! La questione ereditaria……

Tempo fa sono stata a Palermo per trascorrere un pomeriggio diverso dal solito e che ho fatto? In meno di due ore sono riuscita a portarmi dietro un bel pò di caccavelle.

Il viaggio di ritorno l’ho fatto fremendo dalla voglia di arrivare a casa….dovevo provare il mio nuovo stampo!!!

E subito pure!!!!

 

 

Auguro a voi e alle vostre famiglie un sereno Natale.

 

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Ingredienti:

 

60 g di farina 00

30 g di fecola di patate

45 g di zucchero semolato

1 cucchiaio raso di miele

1 uovo

75 g  di burro morbido

mezzo cucchiaino di lievito per dolci

scorza grattugiata di mezza arancia ( o limone)

 

Inoltre:

zucchero al velo

cioccolato fuso per il decoro

 

Lavorare insieme burro,miele,zucchero e uovo fino ad ottenere un impasto morbido.

Setacciare e mescolare farina,fecola e lievito ed unire il tutto all’impasto.

Aggiungere la scorza grattugiata di mezza arancia e cuocere nel forno a 180° per circa 25-30 minuti.

Cospargere con zucchero al velo e completare con cioccolato fuso “ buttato” qua e là.

 

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giovedì 20 dicembre 2012

I frollini al cioccolato con nocciole e farina di riso

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Oggi mi sono divertita a preparare biscotti.

Non vi dico che sono finiti in giornata…….mannaggia….l’ho detto!!!

 

 

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Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

Ingredienti:

130 g di farina 00

200 g di farina di riso

60 g di granella di nocciole

170 g di burro a pezzettini

4 tuorli

40 g di cacao dolce

un pizzico di sale

160 g di zucchero semolato

un cucchiaino di lievito per dolci

Inoltre:

cioccolato fondente q.b.

una manciata di Decorative Sugars Zoo Silikomart

 

 

In una ciotola riunire tutti gli ingredienti ed impastare velocemente.

Fare un salsicciotto e metterlo in frigorifero, per un’ora, coperto da pellicola.

Togliere la pellicola,stendere la pasta e con degli stampini per biscotti dare le forme desiderate ( essendo in clima natalizio ho fatto qualche alberello).

Cuocere i biscotti in forno a 190° fino a cottura.

Quando sono freddi intingere ogni metà di biscotto nel cioccolato fuso e decorare con i simpatici zuccherini della Silikomart.

 

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mercoledì 19 dicembre 2012

I crostini con patè di olive e scorza di limone

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Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla bontà del patè di olive con scorza di limone dell’azienda Agripantel di Campobello di Mazara.

La freschezza che conferisce il limone è veramente qualcosa di molto piacevole per il palato.

Oggi un antipastino veloce per chi,come me,ha troppe cose da fare.

 

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Ingredienti:

pane a fettine

un vasetto di patè di olive con scorza di limone Agripantel

 

Tostare nel forno le fette di pane e servire mettendo sopra ogni fettina un cucchiaino di patè di olive con il fresco sapore di limone.

 

 

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domenica 16 dicembre 2012

I fusilli con piselli e patè cunzato

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In uno dei tantissimi libri bimby ho trovato la ricetta di un patè: patè cunzato.

Cunzato è un termine siciliano che significa “ condito”……ora vediamo come….

Di mio ho cambiato qualcosa nelle proporzioni degli ingredienti.

Per chi non ha il bimby la ricetta è fattibilissima perchè basta sostituire il bimby con un qualsiasi mixer con le lame.

Per mia abitudine, quando preparo un patè che mi servirà per condire della pasta o per essere spalmato su tartine,ne faccio una dose abbondante in modo tale da trovarmelo pronto nei giorni in cui cucinare è impossibile ( leggasi riunioni pomeridiane a scuola ).

I barattolini che riempirò di patè saranno,naturalmente,da me sterilizzati a bagnomaria per 30 minuti.

 

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piattino e canovaccio da cucina GreenGate

 

Ricetta postata da Maria Bianco in panzaepresenza.blogspot.it

Ingredienti per il patè cunzato:

125 g di mandorle bianche

200 g di olive nere snocciolate

4 spicchi d’aglio

30 g di capperi in olio extravergine d’oliva Bonomo e Giglio

poca menta fresca ( circa 10 foglioline)

un pizzico di peperoncino

240 g di pomodori secchi

un poco di origano

220 g di olio extravergine d’oliva

Inoltre:

pasta formato fusilli Franciacorta Valdigrano

pisellini ( i miei surgelati)

una nocciolina di burro

poca cipolla

olio,sale e pepe

acqua q.b.

formaggio grana grattugiato

 

Riunire nel boccale bimby le mandorle,i capperi,le olive nere,l’aglio,i pomodori secchi,il peperoncino e la menta: fare andare 10 secondi velocità 7.

Riunire sul fondo con la spatola ed aggiungere,dal foro del coperchio, l’olio e l’origano facendo andare per 30 secondi a velocità 4.

Fatto il patè cunzato non resta che lasciarne un poco per condire la pasta e, con il rimanente,riempire dei barattolini che verranno poi sterilizzati.

Mettere la pentola con l’acqua sul fuoco ( per la pasta) e dedicarsi a preparare i pisellini al burro.

In un tegamino rosolare poca cipolla tritata  in olio e burro,aggiungere i pisellini,sale e pepe e cuocere dolcemente con un po’ di acqua.

Mettere in pentola i fusilli e,appena cotti,versarli in una padella con il patè cunzato,i pisellini ed una spolverata di grana grattugiato.Mescolare bene il tutto e servire in tavola.

 

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giovedì 13 dicembre 2012

La cuccia di grano e ceci al cioccolato per Santa Lucia

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Come da tradizione ogni anno il 13 dicembre,in onore di Santa Lucia, in Sicilia si fa la cuccia.

Ogni famiglia mette il suo bel pentolone sul fuoco e cuoce il grano ed i ceci.

Naturalmente nessuno si sognerebbe di farne una piccola quantità perchè  si è ben consapevoli che la cuccia si mangia solo il 13 dicembre (non è una prescrizione del medico ma una vera e propria usanza).

La cosa bella del fare la cuccia è anche prepararla per donarla.

Io,appena sposata,la ricevevo da mia sorella; mia madre,se non la faceva,la riceveva dalla consuocera; una mia amica la donava alla sua vicina di casa…..era tutto uno scambio di tegamini che passavano da una famiglia all’altra.Un tempo non c’erano i contenitori super accessoriati che ci sono oggi.La cuccia si metteva in un pentolino,con il suo bel brodo caldo,e poi si chiudeva il tutto con un coperchio ed uno strofinaccio da cucina annodato come un pacchettino.

Togliere il nodo allo strofinaccio,alzare il coperchio e sentire l’odore di limone e di alloro era qualcosa di inebriante.

Ricordo che bambina,appena arrivava la cuccia in dono, o appena mia madre spegneva il fuoco sotto al pentolone,avevo pronto il cucchiaio in mano per condirla subito con lo zucchero,dare una veloce mescolata ed iniziare a gustare il suo semplice sapore.

Con il tempo la cuccia si è arricchita di altri ingredienti ed ecco nascere la cuccia al cioccolato oppure la cuccia con la ricotta e la frutta candita.

Un tempo si condiva con lo zucchero oppure si metteva il buon vino cotto che,ancora,nei giorni antecedenti il 13 dicembre,a Trapani vendono i negozietti o gli stessi fruttivendoli ( pardon… proprietari di una boutique della frutta…).

Notizia presa dal web:

La leggenda narra che in Sicilia ci fu una lunga carestia e la gente moriva di fame. Si fecero allora delle preghiere per chiedere l'aiuto divino e proprio il giorno di Santa Lucia, il 13 di dicembre, giunse nel porto di Palermo una nave carica di grano. Il grano fu subito distribuito e la gente, per non perdere ancora del tempo per macinarlo e trasformarlo in farina e poi in pane o pasta, lo cucinò così com'era. Da allora, in segno di riconoscenza il giorno di Santa Lucia, ritenuta l'artefice del miracolo, non si mangiano pane e pasta ma la cuccia, come venne mangiata secoli or sono.

 

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shopping bags a righe e pois Star Pennsylvania

 

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Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

Ingredienti per un grosso pentolone di cuccia:

500 g di grano

500 g di ceci secchi

abbondante acqua

scorza di limone

due foglie di alloro

un pizzico di sale

Inoltre:

un cucchiaino di bicarbonato

zucchero q.b.

un pizzico di cannella in polvere

 

Ingredienti per la crema al cioccolato:

un litro di latte

100 g di frumina

zucchero e cacao amaro a piacere

un cubetto di cioccolato fondente

una nocciolina di burro

una scorzetta di limone

 

Considerando che la cuccia deve essere pronta il giorno 12 ( per essere poi comodamente gustata il giorno 13),iniziare con il mettere a bagno in acqua il grano almeno due giorni prima ( il 10 sera ) cambiando spesso l’acqua.

Il giorno 11 sera mettere a bagno in acqua i ceci con un cucchiaino di bicarbonato.

Il giorno 12 mettere a cuocere,in un pentolone,il grano insieme ai ceci unendo anche la scorza di mezzo limone,due foglie di alloro ed un pizzico di sale.

Appena tutto è cotto,spegnere il fuoco.

Servirla nella maniera classica e cioè mangiata calda con tutto il suo brodo e con l’aggiunta di zucchero ed un pizzico di cannella.

Mio marito (lo so ) preferirà mangiarla con l’aggiunta del vino cotto.

Intanto con una schiumarola prelevare una parte di cuccia che serve per la versione al cioccolato e farla sgocciolare.

Preparare la crema al cioccolato. In un tegame mettere la frumina e stemperarla con il latte.Aggiungere cacao e zucchero a piacere,la scorzetta di limone,un pezzettino di cioccolato fondente ed una nocciolina di burro. Mettere sul fuoco e cuocere dolcemente fino a che la crema non è bella densa.

La versione comune è quella di unire alla crema la cuccia,mescolare e poi servire,ben fredda di frigo.

Personalmente ho voluto fare la cuccia al cioccolato presentandola a strati in un bicchierone….cuccia…crema al cioccolato….cuccia…altra crema…

Auguri a tutte quelle che si chiamano Lucia.

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lunedì 10 dicembre 2012

Le arancine dolci alla nutella per il “Natale in casa Flora “

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Avviso importante: chi è a dieta non legga quanto scritto sotto e,mi raccomando,non guardi le fotografie……

Palermo è una città splendida ( si badi bene,non sono di parte in quanto trapanese). Sono splendidi i suoi monumenti, colorati i suoi mercati ( e qui Guttuso ne sapeva qualcosa…),simpatici i suoi abitanti che,con il loro accento particolare,si distinguono in ogni parte del mondo. Al di là di tutto questo Palermo è la città della rosticceria.Nei quattro anni vissuti in questa città ho fatto scorta di prodotti di rosticceria che mi basta fino a quando vivo ( di questo,in verità,ne ho qualche dubbio).

Non c’è stato giorno che non ho mangiato un calzone,una ravazzata,un’arancina,un panino con le panelle ( tanto è vero che io e l’amica con la quale dividevo l’appartamento abbiamo messo ben 10 kg in pochi mesi).

Allora eravamo talmente ingenue ( ed un po’ sciocchine ) da pensare che l’aumento di peso fosse dovuto al cambiamento d’aria ( e non a quello che mangiavamo).

Di Palermo ricordo,dopo tantissimi anni, gli odori di queste delizie ma non ricordo assolutamente di  aver mai visto nè tanto meno mangiato le arancine in versione dolce.

Forse le arancine dolci sono un’invenzione moderna?

Quando sono stata invitata, dalla marketing manager di riso Flora,gruppo Colussi,a preparare qualcosa con il loro riso,non ho avuto indugi: volevo provare a fare le arancine dolci.

Naturalmente non è una ricetta che si può fare una volta la settimana ( altrimenti si rischia di non entrare nè da una semplice porta,nè da un portone) ma consiglio vivamente di provarla ( almeno una volta).

La sua panatura croccante contrasta divinamente con il suo interno goloso e morbido.

Si mangiano calde.

 

Questa foto è ……” oscena”…………….ahahahahahahah…….

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Ingredienti:

500 g di riso Flora Timballi e Arancini

litri 1,3 di latte

un pizzico di sale

25 g di cacao amaro in polvere

4 cucchiai di zucchero semolato

Inoltre:

nutella q.b.

carta stagnola

200 g di semola rimacinata di grano duro

330 ml di acqua

pangrattato q.b.

un litro di olio per friggere

Inoltre:

cannella e zucchero semolato

 

Iniziare la dolce preparazione con il mettere un litro di latte ( tenere da parte i restanti 300 ml che aggiungeremo pian piano) ed un pizzico di sale in un tegame.

Appena bolle versare il riso e fare cuocere,a fuoco medio, mescolando spesso.Quando vediamo che il riso ha assorbito quasi tutto il latte aggiungiamo altro latte fino a cottura del riso. Deve risultare asciutto e non liquido.

Qualche minuto prima di spegnere aggiungere il cacao e lo zucchero mescolando il tutto.

Versare il riso in una ampia ciotola ed aspettare il raffreddamento.

Nel frattempo,su carta stagnola,fare dei mucchietti di nutella ( un cucchiaino da tè per ciascun mucchietto) e metterli,su un vassoietto,nel congelatore. Questo impedirà di far diventare troppo liquida la nutella durante la frittura (in ogni pietanza c’è sempre un trucchetto!!!!).

Ora è il momento di preparare la pastella per “avvolgere” le arancine.

Mettere la semola rimacinata di grano duro in una ciotola e,lentamente,versare l’acqua mescolando il tutto con un semplice frustino a mano.Non ci devono essere grumi ma la pastella deve essere liscia come la pelle di un bambino.

In un’altra ciotola versare abbondante pangrattato.

In un piattino versare zucchero semolato e cannella in polvere ( secondo il proprio gusto).

Ora,avendo tutto a portata di mano,ci si diverte a fare le “ palle “ dolci.

Ah….bisogna prendere dal congelatore i mucchietti di nutella.

Iniziamo:

Tenendo una ciotolina con un po’ di acqua,bagnarsi appena le mani e prelevare un po’ di riso dalla ciotola. Appiattirlo sul palmo della mano e porre al centro un mucchietto di nutella.Prendere un altro pochino di riso e porlo sopra la nutella. Chiudere formando una pallina ( la grandezza è relativa,non ci sono regole,ma essendo un dolce è meglio fare delle palle di media misura e non delle “ bombe” esageratamente grandi).

Man mano si vanno facendo le palline,immergerle nella pastella preparata e, subito dopo,nel pangrattato.

Finito questo divertente lavoro ( in cucina non riesco a trovare un lavoro che non sia divertente….) mettere sul fuoco una padella,perfetto il work,con il litro di olio ed attendere che sia ben caldo.

Friggere le arancine.

Appena fatte,ancora caldissime,passarle ( meglio dire impanarle) nel miscuglio di zucchero semolato e cannella.

Ora che si fa?

Lascio a voi di dare risposta al quesito………

 

Nota:

Con queste dosi sono venute 17 arancine ( 14 alla nutella e 3 le ho usate per un “ esperimento” ).

Essendo tantissime per sole tre persone delle quali solo una molto mangiona (io,naturalmente!!!!), alcune,dopo la panatura nel pangrattato,prima di friggerle,le ho messe nel congelatore coperte da pellicola. Rimarranno lì in attesa di essere scongelate e fritte.

 

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venerdì 7 dicembre 2012

Le frittelle di mele al mirto di Sardegna

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Quando decido di fare un dolcetto non ci può essere nessuno in grado di trattenermi…..devo assolutamente farlo!!!

Mi può mancare il pane,mi può mancare la carne ma mai la farina 00….

Non avendo tempo,nè tanti ingredienti in casa, mi sono inventata questa pastella per un dolcino di poche pretese.

 

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Ingredienti:

Tre mele

60 g di farina 00

un uovo

50 ml di liquore Ruju Mirto di Sardegna Stella Maris

un pizzico di sale

un pizzico di lievito vanigliato

un cucchiaio di zucchero

Inoltre:

olio per friggere

zucchero al velo

poco zucchero semolato

un limone

 

Sbucciare le mele e togliere il torsolo con l’attrezzo apposito. Affettarle e metterle in una ciotola con succo di limone e zucchero semolato a piacere.

A parte preparare la pastella: sbattere un uovo con lo zucchero ed il pizzico di sale; aggiungere la farina alternandola con il Mirto Stella Maris. Completare con il lievito vanigliato.

Sgocciolare le fette di mela ed immergerle nella pastella. Friggerle in olio.

Ancora tiepide spolverarle di zucchero al velo e poi….si mangia!!!!

 

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martedì 4 dicembre 2012

Le mezze maniche al tonno con crema rossa di peperoni e nocciole

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Piattino semplice e veloce ma non per questo meno buono.

 

 

Ingredienti:

250 g di pasta formato mezze maniche

due grossi peperoni rossi

100 ml di panna da cucina

una cipolla rossa di Tropea

una manciata di nocciole tostate tritate

due scatolette da 80 g di tonno al naturale

abbondante prezzemolo tritato

sale e peperoncino q.b.

olio extravergine d’oliva

 

Cuocere in padella i due peperoni rossi tagliati a pezzettini insieme alla cipolla di Tropea con sale ed un buon olio extravergine d’oliva.

Frullare il tutto con un mixer.

Rimettere in padella,accendere il fuoco, ed aggiungervi la panna,il contenuto di una scatoletta di tonno,le nocciole tostate ed abbondante prezzemolo tritato.

Cuocere le mezze maniche,mantecarle nel condimento e servire sbriciolando sopra altro tonno.

 

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