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Mi chiamo Maria e sono una gran mangiona. Mi piace tutto ad eccezione del cibo cucinato male. Mi piace cucinare sempre nuove pietanze e quando non ho piatti e padelle da lavare, mi sento triste. La mia cucina è ricchissima di caccavelle di tutti i tipi; il solo vederle in un negozio mi fa soffrire: le voglio a casa mia!!! Prediligo i dolci e tutti gli impasti lievitati ma non disdegno il resto. La mia vita ruota intorno a due pilastri: la culinaria e la scuola infatti, se mi cercate, mi trovate o in cucina o in un'aula scolastica. Ho aperto questo blog per conservare le ricette provate e poi perchè non voglio essere obsoleta e desidero dimenticare il buon vecchio quaderno di ricette scritte a mano.

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lunedì 28 ottobre 2013

Il francese Pain d’epices ( Pan speziato) con qualcosa di napoletano

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Ma chi mi ci doveva portare a fare un pane speziato francese?

Ora vi racconto l’antefatto….

Un giorno,di qualche anno fa,un mio allievo napoletano aveva portato a scuola i biscotti roccocò. Il tempo di aprire il pacchetto e subito erano finiti….( mica sono solo io la mangiona….c’è chi mi fa compagnia!!!!).

Il suddetto alunno mi disse che sua madre li faceva a casa con il pisto.

Curiosona quale sono chiesi che cos’era il pisto.

Egli mi disse che era una miscela particolare di spezie che si trovava solo a Napoli.

Ebbene,da allora, mi sono “ fissata” con il pisto.

Passato il tempo,un giorno ( dello scorso inverno) mio marito mi comunica che ha un corso di aggiornamento a Napoli…….Perfetto!!!!!Avrò il pisto!!!!!

E’ ritornato a mani vuote (dentro di me lo sapevo).

Nei giorni trascorsi a Napoli ogni nostra telefonata aveva come argomento principale il pisto….( lo hai trovato? Hai cercato nei supermercati? Vedi di trovare un negozio specializzato per dolci…..ma come è possibile che non lo trovi? ….).

Al suo rientro mi dice che non lo conoscevano,anzi qualcuno gli ha detto:  “ che? Forse vuole il pesto alla genovese?  “

Ancora la storia non è finita………

Un giorno ( sempre di questo scorso inverno) viene ad insegnare nell’istituto tecnico nautico di Trapani una giovane docente……..E’ NAPOLETANA!!!!!!!!!!!!!!

Sarà la volta buona……..

Le chiedo se,quando andrà a casa ( a Napoli),mi può comprare il pisto.

Che cos’è il pisto? Oh mio Dio,anche lei non lo conosce…….

Epilogo della storia:

Dopo averle spiegato che cos’è il pisto e dopo il suo ritorno da Napoli,FINALMENTE tre bustine di pisto si trovavano nella mia cucina.

L’aspetto comico della vicenda è che,dopo aver voluto il tanto agognato pisto,l’ho lasciato per mesi dentro un mobile di cucina senza utilizzarlo.

Fino a quando……

Fino a quando non ho avuto tra le mani un libro di Sale & Pepe ( dolci fatti in casa) ed ho trovato una ricetta dal titolo: Pain d’epices fatto in casa “.

Bene,era il momento di usare il famigerato pisto napoletano ( non era tra gli ingredienti ma mica potevo dannarmi per un altro anno alla ricerca del “ cucchiaio di spezie in polvere per pain d’epices? ).

E poi ho modificato anche altro della ricetta del libro…………….

Ora è il caso di scrivere la ricetta di questo profumatissimo pane francese tipico del periodo natalizio.

Lo so,so benissimo che siamo a ottobre e Natale è abbastanza lontano ma pensate che questo mi abbia fermata?

E’ buono,strabuono,incredibilmente buono. Credetemi…………….

Nota:

Se non trovate il pisto usate le spezie in polvere per pain d’epices. Se non trovate il mix di spezie per pain d’epices fatelo in casa….

10 g di cannella,10 g di chiodi di garofano in polvere,10 g di noce moscata,5 g di pepe nero,10 g di zenzero ( c’è chi mette anche 10 g di cardamomo e anice verde)

 

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Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

Ingredienti:

200 g di farina integrale di grano tenero

50 g di farina 00 ( ho messo una miscela speciale per torte leggere,cioè farina 00,amido e fecola)

250 g di miele di castagno

100 g di latte

1 uovo

50 g di mandorle bianche in polvere

50 g di zucchero di canna

una bustina di lievito per torte

30 g di burro a pezzetti

2 cucchiaini di pisto ( mix di cannella,chiodi di garofano,anice stellato,coriandolo,noce moscata)

alcuni pezzetti di scorza d’arancia candita ( tre fettine)

poco pepe nero macinato ( ci sta benissimo)

poco zenzero in polvere

Inoltre:

marmellata di uva zibibbo Bonomo e Giglio

uno stampo da plumcake

carta stagnola

burro e zucchero di canna per lo stampo

 

Mettere in un tegamino il miele,lo zucchero di canna,il burro a pezzetti ed il latte e riscaldare.

Appena accenna a bollire spegnere.

Mettere in una ciotola le due farine,le mandorle,il lievito,il pisto,lo zenzero,il pepe nero ed i pezzetti di scorza d’arancia candita.

Fare un buco al centro e versare,pian piano,il miscuglio di miele caldo mescolando con un cucchiaio.

In ultimo aggiungere un uovo e mescolare di nuovo.

Facilissimo vero?

Imburrare lievemente uno stampo da plumcake e versarvi un poco di zucchero di canna ruotando lo stampo al fine di fare aderire bene lo zucchero alle pareti dello stampo.

Versare il composto per pain d’epices ed infornare a 165° per 50 minuti esatti.

Non consumarlo subito ma,una volta freddo,avvolgerlo con carta stagnola in quanto si gusta meglio il giorno dopo.

Secondo voi io ho aspettato?????

Ho compiuto l’operazione di avvolgerlo nella carta stagnola ma poi….l’ho subito riaperta….

Servire il pain d’epices a fette con marmellata di uva zibibbo.

Appunti vari presi dal web:

Dura 10 giorni se conservato in carta di alluminio

Ottimo spalmato di marmellata ( confermo!!!!)

Ottimo abbinato a certi tipi di formaggio ( gorgonzola al mascarpone,caprino)

Ottimo da accompagnare ad una cioccolata calda aromatizzata con miele e cannella( in questo caso va fatto a bastoncini ed infornato nuovamente a 180° per 7 minuti al fine di renderlo croccantino).

Può essere usato per fare il tiramisu.

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martedì 22 ottobre 2013

Il tonno di pollo

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Insomma……è un tonno o un pollo?

E’ un pollo che sembra tonno.

L’ho mangiato per la prima volta ( da lei però era un coniglio che sembrava tonno,cioè era un tonno di coniglio…..quanti giochi di parole,spero di non confondermi) a casa della mia amica Rossella di “ Salsapariglia” e me ne sono perdutamente innamorata.

Ed ora eccomi qui a presentare il mio piatto; non avendo un coniglio ho usato del pollo……buono!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Ingredienti:

4 cosce di pollo

pomodoro,cipolla,carota e sedano ( per il brodo)

tanto aglio

tanta salvia fresca

pepe nero in grani

olio extravergine d’oliva Dante

fiocchi di sale di Cipro al peperoncino Falksalt

 

Togliere la pelle alle cosce di pollo.

Preparare un classicissimo pollo in brodo mettendo in un tegame acqua,pollo precedentemente lavato e salato,una cipolla,una carota,un gambo di sedano e due  o tre pomodorini.

Fare cuocere fino a cottura.

Il pollo deve risultare ben cotto al punto da staccarsi la carne dall’osso.

Attendere il suo raffreddamento e poi pulirlo tenendo soltanto i pezzi di carne che vanno fatti a piccoli tocchi.

In un barattolo di vetro o in una ciotola di ceramica con coperchio mettere olio,foglie di salvia,aglio intero ma sbucciato e pepe nero in grani.

Coprire questo fondo con i pezzetti di pollo e rifare lo strato di salvia,aglio,olio e pepe…..continuare fino ad esaurimento del pollo pressando bene il tutto.

In ultimo aggiungere una nota piccante con alcuni fiocchi di sale di Cipro al peperoncino.

Mettere il coperchio e dimenticarsi del tonno di pollo per minimo un giorno ( meglio due).

Riporre in frigorifero.

Nota: io e mio figlio Gianni ( i mangioni di casa) non abbiamo saputo aspettare e abbiamo subito assaggiato…..predico bene e razzolo male!!!!!  

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giovedì 17 ottobre 2013

La crostata con crema al pistacchio e cacao amaro

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Una volta vi dissi che non amo particolarmente le crostate; le mangio quando non ho di meglio ma preferisco di gran lunga i panettoni morbidi piuttosto che una friabile e spesso croccante crostata.

Ho cambiato idea…………….

Ogni morso dato a questa crostata mi ha fatto esclamare: …….miiiiiiiiiiiiii….che bontà!!!!!!!

E’ vero che mi piace tutto ma questa è speciale tanto da farmi dimenticare che è una crostata.

La sua realizzazione ha avuto un piccolo incidente di percorso ( che ora vi racconto) il cui epilogo si è rivelato una sorpresa…..

Da mesi stazionava nella mia dispensa un barattolo di crema di pistacchio  regalatomi da una mia carissima amica.Ogni volta che andavo in dispensa lo guardavo,lo ammiravo ma non mi decidevo a farne un buon uso.

Quando finalmente mi sono decisa ad usarla ho combinato un pasticcio: ho usato uno stampo da crostata grande ma la frolla era poca per cui,ad un certo punto,mi sono resa conto che non mi bastava per ricoprire la parte superiore della torta ( neanche con le solite strisce che si mettono nelle “ solite” crostate!!!).

“ Disperata” Ho pensato di infornarla senza alcuna copertura ma solo con piccoli mucchietti di crema di pistacchio.

All’uscita del forno ho pensato di cospargere sulla superficie della crostata del cacao amaro sopra: la pensata ha avuto un ottimo esito…..era buonissima!!!!

 

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Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

 

Ingredienti per la frolla al pistacchio:

225 g di farina 00

25 g di pistacchi fatti in polvere

100 g di zucchero al velo

120 g di burro morbido

2 tuorli

Ingredienti per la crema pasticcera al pistacchio:

500 g di latte

3 tuorli

50 g di frumina

100 g di zucchero

un cucchiaino di estratto di vaniglia

due cucchiai e mezzo ( colmi) di crema di pistacchio

Inoltre:

cacao amaro q.b.

qualche altro cucchiaio di crema di pistacchio

poco cioccolato fondente fuso

burro e farina per lo stampo

uno stampo da crostata con fondo amovibile

 

 

Mettere tutti gli ingredienti della frolla nel boccale bimby e fare andare per 25 secondi a velocità 6.

Se non si possiede il bimby impastare velocemente il tutto a mano.

Con la frolla ottenuta fare un panetto e conservarlo in frigorifero,avvolto da pellicola,per almeno 30 minuti.

Per la crema:

Mettere tutti gli ingredienti ( eccetto la crema di pistacchio) nel bimby e cuocere per 8 minuti a 90° velocità 4.

Se non si possiede il bimby cuocere dolcemente il tutto in un tegamino fino ad ottenere una crema ben densa.

Aggiungere poi alla crema pasticcera fredda i due cucchiai e mezzo di crema di pistacchio e mescolare.

Imburrare ed infarinare lievemente lo stampo da crostata ed aiutandosi con un mattarello versare la frolla già spianata nello stampo.

Dopo averla ben sistemata versare la crema pasticcera al pistacchio.

Completare ( in mancanza di altra frolla,come detto sopra) con piccole cucchiaiate di crema di pistacchio.

Infornare a 170° per circa 40 minuti.

Quando la crostata sarà fredda cospargerla di buon cacao amaro in polvere.

Se si vuole strafare ( come ho fatto io) decorare ( meglio dire pasticciare) con cioccolato fuso. 

 

 

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martedì 15 ottobre 2013

Le carote alla maggiorana

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Oggi un contorno molto semplice preparato con un astuccio speciale della Lekuè.

Mio marito è un amore,quest’anno mi ha piantato la maggiorana e il timo….grazie!!!!

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Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

Ingredienti:

tre carote

nove olive ( non una di più o di meno….ahahahahahah….)

olio extravergine d’oliva Dante

sale e pepe nero q.b.

alcune foglioline di maggiorana appena raccolta

Inoltre:

un astuccio da cottura Lekuè

 

Mettere tutti gli ingredienti sul vassoio dentro l’astuccio.

Chiudere i coperchi ed inserire nel forno,a 180°, fino a cottura.

Per controllare la cottura,alzare la linguetta laterale del manico.

Appena le carote sono cotte,aprire i coperchi e servire il contorno.

 

L’astuccio da cottura con vassoio ottimizza la conservazione e la cottura al vapore degli alimenti potenziando i sapori e mantenendo inalterati tutti i principi nutritivi.

Il vassoio interno rimovibile garantisce la separazione perfetta dei liquidi dagli alimenti durante la conservazione o lo scongelamento.

La cottura si può realizzare con o senza vassoio a seconda del risultato desiderato.Il vassoio separa gli alimenti dall’eccesso di liquido prodotto durante la cottura.

Concepito per sopportare le alte temperature del microonde,forno e lavastoviglie,mantiene intatte le sue proprietà ed è riutilizzabile.

 

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giovedì 10 ottobre 2013

I meravigliosi panini al latte

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Ma perchè, perchè il pane mi fa ingrassare? Cerco di mangiarne poco o,addirittura,eliminarlo dalla mia alimentazione ma soffro terribilmente.

Il pane MI PIACE…..tanto!!!!

Poi non parliamo di pizze,pizzette,focacce,tavola calda in genere, ci farei ogni giorno colazione,pranzo e cena.

Scusatemi se,con i lievitati,non so fare a meno di abbondare con le foto.

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Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

Ingredienti:

250 g farina manitoba

250 g farina di grano tenero tipo 0

250 g latte tiepido

50 g burro morbido

15 g lievito di birra

15 g sale

10 g zucchero

 

Inoltre:

semi di sesamo

latte

Per accompagnare i panini:

olive cellina denocciolate Duca Carlo Guarini

pomodorini

formaggi misti

 

Nel boccale del bimby inserire  il latte,il lievito e lo zucchero e fare andare per 10 secondi a velocità 4.

Aprire il boccale ed aggiungere le due farine,il sale ed il burro morbido e fare andare per 30 secondi a velocità 4 più 3 minuti a spiga.

Togliere l’impasto dal boccale e con le mani formare una palla; fare una incisione a croce con un coltello e metterla in ciotola per farla lievitare un’ora e mezza.

Trascorso il tempo prendere l’impasto lievitato e creare varie forme di panini ( a pallina con dentro un paio di olive,a cornetto,a bastoncino,con un po’ di impasto spianato e poi semplicemente arrotolato…..oppure tante piccole palline messe una accanto all’altra a creare un piccolo rettangolo….)

Porre i panini in teglia su carta forno ed attendere un’altra ora e mezza prima di infornare ( seconda lievitazione).

Spennellare i panini con latte e cospargerli di semi di sesamo.

Infornare a 220° per circa 25 minuti.

Appena sfornati metterli su una gratella per dolci ed attendere,con impazienza,che si intiepidiscano.

Si possono,naturalmente,farcire oppure come ho fatto io mangiarli con mozzarella,primosale,pomodorini ed olive ( ne ho farciti solo alcuni).

P.S.: i panini si possono fare anche senza il bimby con un po’ di forza di braccia oppure usando una qualunque impastatrice.

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lunedì 7 ottobre 2013

La torta rustica di grano saraceno con confettura di mirtilli rossi e gelato fiordilatte

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Il vento….i gatti…il cane…..ditemi voi come si possono fare delle fotografie decenti quanto si hanno intorno tanti bei gattini ed un cane enorme sempre affamati; e dire che prego sempre mio marito di dar loro da mangiare prima di fare il mio “ lavoro” di fotografa inesperta quale sono. A tutto ciò spesso si aggiunge il vento che mi solleva la tovaglietta coprendomi il piatto e sporcandosi di tutto ciò che il piatto contiene. La soluzione a questo disastro? Fotografare in casa ma…non lo farei mai per cui mi lamento ma continuo ad avvilirmi.

Questa che vedete sotto è la mia dolce Calvina…..sempre affamata,come la sua padrona.

Si chiama Calvina perchè l’istituto dove ho insegnato per 19 anni si chiama I.T.C. S. Calvino……e che c’entra direte voi?

Un giorno un mio alunno arrivò a scuola posteggiando la macchina davanti l’entrata della scuola….appena sceso sentì un miagolio,aprì il cofano della macchina e trovò la sorpresa: c’era una gattina piccolissima.

La portò a scuola,la nascondemmo nel bagno e facemmo a gara per coccolarla e darle un pochino di latte comprato nelle macchinette della scuola.

Durante la ricreazione si pose il problema di cosa fare di questa bella gattina…la prendo io…no la prendi tu….alla fine dissi: la prendo io,democraticamente parlando, perchè ho comprato casa in campagna ed ho bisogno di un gattino per eventuali topi.

Mi hanno dovuto accompagnare a casa,  la gattina era impaurita e graffiava e rischiavo un incidente.

Come chiamarla? Calvina naturalmente!!!!

 

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Ora dedichiamoci al dolce…….

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Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

Ingredienti:

250 g di farina integrale di grano saraceno Farabella

250 g di farina di mandorle ( ho frullato a polvere le mandorle bianche)

200 g di burro

250 g di zucchero

6 uova

mezza bustina di lievito per dolci

un pizzico di sale

Inoltre:

confettura di mirtilli rossi

preparato per gelato fiordilatte Fabbri

340 ml di latte freddo di frigorifero

una nocciolina di burro ed un po’ di farina per la tortiera

zucchero al velo

 

Ammorbidire il burro ( personalmente lo metto nel microonde per un attimo) e montarlo,in ciotola,con lo sbattitore elettrico; aggiungere prima lo zucchero,poi i sei tuorli,uno alla volta,continuando a montare.

Ora è il momento di unire le due farine ed il lievito setacciato a più riprese. Fatto ciò l’impasto risulta abbastanza sodo ma bisogna ancora aggiungere gli albumi che renderanno il tutto più morbido.

Montare a neve i sei albumi con un pizzico di sale ed incorporarli,pian piano, al composto usando un cucchiaione ma adottando il solito corretto metodo della mescolata dal basso verso l’alto al fine di non smontare il tutto.

Ora non resta che imburrare ed infarinare una larga tortiera e versarvi il cremoso composto.Livellare con il dorso di un cucchiaio ed infornare a 180° per 35/ 40 minuti. Fare,come al solito,la prova stecchino per verificare l’avvenuta cottura.

La ricetta presente nella mia rivista di cucina consigliava di tagliare la torta a metà,orizzontalmente, e di farcirla con uno strato di confettura di lamponi o di mirtilli; poi ricomporla e spolverarla di zucchero al velo.

Ho fatto diversamente: ho lasciato intera la torta,senza farcirla.

Tutte le volte che,in famiglia, ne avevamo voglia tagliavamo una fetta ( corposa)  e la farcivamo nel mezzo di confettura di mirtilli rossi; l’abbiamo accompagnata con del buon gelato fiordilatte della Fabbri.

Preparazione del gelato fiordilatte:

In una capiente ciotola versare il contenuto della busta; unire 350 g ( pari a 340 ml ) di latte freddo e mescolare con un cucchiaio.Montare con lo sbattitore elettrico alla massima velocità per circa 4-5 minuti.

Versare in una vaschetta e mettere nel congelatore.

 

Alcune fette di torta ( onde evitare il “ disastro” di mangiarla tutta) sono state subitamente messe nel congelatore avvolte da pellicola ( in caso di futura voglia irrefrenabile di dolci).

La torta  può essere accompagnata,in sostituzione del gelato, da uno zabaione caldo ( mi riservo questa “ esperienza culinaria” per i mesi più freddi ).

E’ stata la prima volta che ho preparato un dolce con farina di grano saraceno e spero non l’ultima!!!

Ne sono rimasta molto soddisfatta.

Si consiglia di non usare una qualunque confettura in quanto quella ai frutti di bosco con il suo sapore acidulo si sposa perfettamente con questo dolce. 

 

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La torta da infornare è bruttina da vedere ma poi diventerà tanto,tanto buona.

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Qui sotto c’è la ricetta ( comprensiva di foto) presente in una delle mie tantissime vecchie riviste di cucina…anno 2000.C’era un bellissimo inserto tutto sulla Valtellina e sui prodotti tipici del luogo.

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Ho messo il cartellino della torta accanto alla ciotola del gelato…..va bene,sono fusa…con tutti questi animali intorno….

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ciotole e piattini a pois Greengate

 

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