set americano in lino antimacchia Il Filo Dei Sogni
Marron glacè…..il dolcino più dolcino di tutti!!! Dei morbidi marroni avvolti in una glassa bianca,dal sapore inconfondibile,inseriti dentro pirottini di carta…..se ne prende uno,si morde con voluttà e,subito,si ha voglia di un altro…..e poi un altro ancora.
Difficile resistere a cotanta bontà….eppure qualcosa non è andata per il giusto verso.
La ricetta dei marron glacè è stata oggetto del mio desiderio per lungo tempo,ho letto,ho conservato ricette su ricette ma non mi decidevo a farli; c’era quasi un timore riverenziale verso un tale dolcino, da frenare la mia irruenza.Quand’ecco che un giorno la mia amica Faustina (Fausta di caffè col cioccolato)ha pubblicato un post: i marron glacè.Da quando la conosco ho sempre letto con avidità le sue ricette,precise,chiare,con delle belle fotografie ma questa ha centralizzato la mia attenzione più delle altre……..ed allora mi sono detta: MI BUTTO!!!!!!
E mi sono proprio “buttata”……..il giorno dopo avevo già i marroni in casa e li guardavo con l’orgoglio di chi sa che fra poco li trasformerà in qualcosa di molto dolce…bisognava avere un pò di pazienza perchè il risultato finale non sarebbe stato visibile in giornata ma bisognava aspettare cinque lunghi,lunghissimi giorni.
Una frettolosa come me come avrebbe potuto aspettare un così lungo arco di tempo? Ma sì,per i marron glacè ho fatto questo sacrificio dell’attesa!!!!
Ho seguito alla lettera la ricetta di Faustina,non potevo rischiare di rovinare l’oggetto del mio desiderio.Ma siccome gli imprevisti bisogna metterli nel conto…ecco che al quarto giorno di preparazione è successo che,appena messi i marroni in tegame a bollire per altri 3 lunghi minuti con lo sciroppo,è squillato il campanello di casa : ho ricevuto la visita di una mia carissima amica.
I marroni sono stati “dimenticati” sul fuoco per almeno 10-15 minuti. Da morbidi quali erano si sono induriti leggermente,soprattutto freddandosi.
Mi veniva da piangere…..ma poi mi è venuto da ridere quando mio marito che non ama molto i dolci,che mi lascia sola a finire una torta senza pietà per me che mi vedo “costretta” !??! a mangiarla tutta per non finire in bocca al cane o ai gatti (a loro fanno male i dolci !!!!),lui che non ama il cioccolato,lui prende un marron glacè dietro l’altro dicendomi: posso? Li hai già fotografati? (hihihihihihi…li ho addestrati bene i miei uomini…non prendono niente se prima non si accertano che il tutto sia stato debitamente fotografato da me).
Certo non li ha mangiati per farmi piacere (figurati!!!!dopo 33 anni che stiamo insieme!!!!!) ma gli sono proprio piaciuti,seppur nella loro leggera durezza.
Ed io? Li ho mangiati ma con una punta di amarezza per la non perfetta riuscita.
Sono andata a piangere (metaforicamente) sulla spalla di Fausta che mi ha spiegato che,molto probabilmente,non è dipeso dall’errore della prolungata cottura ma dai marroni vecchi e duri che non hanno permesso l’infiltrarsi dello sciroppo all’interno dei marroni stessi.
Mannaggia a te,fruttivendolo,che mi hai venduto i marroni vecchi !!!!!!
Per la ricetta rimando al post di Faustina che sapientemente ha preparato questo dolcino più dolcino di tutti.
Ho solamente aumentato le dosi delle castagne per cui ho fatto le seguenti proporzioni:
Kg 1,600 di castagne (pesate crude con tutta la buccia)
Pulite sono diventate circa g 950.
kg 1,200 di zucchero
4 cucchiai e mezzo di sciroppo di glucosio
700 ml di acqua
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il marron glacé è una particolare lavorazione pasticcera della castagna (in particolare della varietà denominata marrone) sciroppata e poi coperta da una glassa di zucchero. La realizzazione dura più giorni durante i quali il frutto viene immerso in sciroppi di concentrazione crescente, e complicata dal rischio di rompere il dolce durante il trasferimento.
Le origini del marron glacé sono a tutt'oggi poco chiare: secondo alcuni la nascita del marron glacé avviene intorno al cinquecento, grazie ad una maggiore disponibilità dello zucchero, nel cuneese dove si raccoglievano grandi quantità di castagne; tuttora in questa zona si producono grandi quantità di castagne e di marron glacé esportati in tutta Europa. Sembra, secondo questa tesi, che i marron glacé furono inventati da un cuoco di corte del Duca di Savoia Carlo Emanuele I (1562-1630). La ricetta compare nel trattato "Confetturiere Piemontese" stampato a Torino nel 1766.[1]
La seconda teoria afferma che il marron glacé potrebbe aver avuto origine, sempre nel XVI sec., a Lione.