E’ tempo di raccolta delle olive. C’è chi ha già finito,c’è chi deve ancora cominciare.
Si stendono i grandi teli verdi sotto un albero e comincia la raccolta…….
Con la mano sinistra si afferra un ramo e con l’altra mano si “ pettina “ facendo scendere sui teli una “ pioggia “ di olive verdi ogghiarole ( la varietà di olive più comune nel nostro territorio ) oppure nocellara ( altra varietà di olive ).
Il tempo scorre, si lavora alacremente perchè quest’anno la raccolta sarà copiosa,gli alberi sono stracolmi di olive.
Intanto dalla radio poggiata su un tronco si ascolta una melodia anni ‘60.
Oltre alla musica si sente,in lontananza,il rumore di una macchina elettrica che scuote le foglie facendo cadere le olive,mentre voci diverse si alternano.
Il tempo è buono,c’è il sole che riscalda ed accalda i visi.
Ogni tanto si guarda l’orologio per vedere se è tempo di fermarsi per occuparsi del pranzo……sicuramente sarà un pranzo frugale : pane,alivi scacciati e cunzati, formaggio pecorino siciliano ed un bicchiere di birra.
Se si vuole strafare allora si torna in casa e si accende il gas per mangiare insieme un bel piatto di pasta con lo stufato di carne mista.
Ma non bisogna appesantirsi perchè dopo appena un paio d’ore bisogna ritornare al lavoro…..i rami aspettano di essere “ pettinati” !!!!
Ma il lavoro forse più duro è quando si devono chiudere i teli verdi ( lavoro che non si può fare da soli ) ed avvicinare tutte le olive cadute dall’albero.
Poi i teli si riaprono ed ecco apparire una “ montagna “ di olive che deve essere messa in grossi contenitori e poi travasata nei sacchi.
Due mani chiudono i sacchi con un laccio per poi essere caricati in spalla e portati al frantoio dove avviene la molitura delle olive.
Ecco, a volte a tarda notte, arrivare in casa dei bidoni con un profumato e verde scuro olio fresco!!!!
Dopo una giornata di duro lavoro, stanchi ma soddisfatti, si va a letto e che succede?
Appena si chiudono gli occhi si “ vedono “ olive,tante olive,una montagna di olive…….poi la stanchezza ha il sopravvento e ci si addormenta come un bambino.
Ricetta postata da Maria Bianco in panzaepresenza.blogspot.it
Ingredienti:
olive verdi appena raccolte ( quantità a piacere, io kg 2,5 ) – salamoia di acqua e sale ( io litri 2,5 e 150 g di sale ) -
olio extravergine d’oliva – spicchi di aglio rosso di Nubia – origano – foglie di menta fresca – aceto di vino bianco – peperoncino in polvere -
Inoltre ( per accompagnare la mangiata di alivi scacciati ):
birra bionda artigianale Sigeric Birrificio San Gimignano ( Emporio Ecologico )
Con l’ausilio di un batticarne pestare,meglio dire schiacciare, le olive verdi con un colpetto secco ma deciso.
Se si vuole si possono togliere le ossa ma non è indispensabile farlo.
Preparare,in una ciotola,una salamoia unendo acqua ed un pugno di sale. Immergervi le olive verdi appena raccolte e schiacciate ( o appena comprate!!!).
Dopo ventiquattro ore togliere le olive dalla salamoia e farne un’altra immergendovi le olive.
Ripetere questa operazione per circa otto giorni in tutto, il tempo che le olive perdano l’amaro e diventino scure e buone da mangiare ( altrimenti sono amare come il fiele).
Metterle in uno scolapasta e poi asciugarle con carta da cucina.
Non resta che cunzarle ( condirle ):
Mettere le olive in una ciotola ed unire un generoso giro di olio buono, una spruzzata di aceto,un pizzico di peperoncino, alcuni spicchi d’aglio a fettine ( c’è chi mette l’aglio pestato nel mortaio), un trito di menta fresca ed una spolveratina di origano.
L’alivi scacciati e cunzati sunnu pronti !!!!
Mia nota: non metto mai le olive condite in frigorifero ma le tengo in cucina coperte da un piattino di plastica. Ogni volta che le vedo,alzo il piattino,mescolo e …..poi “ rubo “ un paio di olive…..che bontà!!!
Qui abbiamo finito, o meglio i miei suoceri hanno finito di raccogliere le olive di famiglia, io purtroppo con la mia schiena non posso aiutarli.
RispondiEliminaAnche qui le facciamo simili. Sono buonissime!
Confermo,sono buonissime!
EliminaUn rito apotropaico e aggregante...irrinunciabile per colore che hanno la possibilità di perpetuarlo, di generazione in generazione, che produce cibo appagante, familiare, sano...bravissima amica mia !!!
RispondiEliminaGrazie Mimma cara,un bacio.
EliminaCon questo post mi hai fatto ricordare quando anch'io insieme alla mia famiglia preparavo le olive scacciate! Ero piccola per raccoglierle ma ne ho scacciate tante! Sono deliziose! Ancora ho la possibilità di gustarle preparate dalla nonna! Il mio trasferimento in città e in un'altra regione purtroppo mi ha allontanato troppo da questa bellissima tradizione!
RispondiEliminaAdoro raccogliere olive,mi rilassa.
EliminaCiao Angelica.
Hayırlı sabahlar, zeytinleri çok beğendim. Çok leziz ve iştah açıcı görünüyor. Ellerinize sağlık.
RispondiEliminaSaygılarımla.
Non capisco quello che hai scritto,comunque grazie.
EliminaMa che soddisfazione deve essere raccogliere le proprie olive ! vi immagino intenti a "pettinare" olivi... complimenti !!!! Un abbraccio !
RispondiEliminache belleza e che fortuna avere davanti simili delizie!
RispondiEliminaCara Maria, mio marito (anche lui siciliano) le ha preparate proprio in questi giorni! Che bella la nostra terra e che belle le nostre tradizioni, noi cerchiamo di mantenerle vive anche a Milano!
RispondiEliminaTi abbraccio e grazie per ogni tua ricetta!
Grazie a te Annalisa,un abbraccio.
EliminaCon il tuo racconto, mi hai riportato indietro con gli anni. A quando ero una bambina e queste tradizioni le vivevo anche io....lontani ricordi dei quali conservo ancora gli odori, i suoni e i sapori. Grazie Maria ....
RispondiEliminaNon dimenticare mai......ti abbraccio.
Eliminain che atmosfere ci porti...e quanta bontà!
RispondiEliminaah Maria, che bellezza, anche a me hai riportato a qualcheee anno fà quando abitavo in Sicilia e proprio in questi giorni ho chiesto a mia madre spiegazioni di come fare le olive schiacciate!
RispondiEliminale ho viste in un mercatino a Milano, ed ho deciso prepararle !
grazie per il post e le foto
bellissime !
Romina
Anche la mia mamma le faceva... Mi hai fatto rivivere un ricordo lontano.
RispondiEliminaGrazie Maria!
Da me in Calabria le "cunziamo" in maniera simile: la differenza principale è usiamo il finocchio selvatico insieme al sale, olio, aglio e peperoncino. Nella mia famiglia sono una tradizione importante...si usava una pietra piatta per "ammaccarle", conservata gelosamente per questo utilizzo; quelle ammaccate e private "du nozzulu" si mettono in un sacchetto delle patate, così è facile cambiare l'acqua. Di solito un pò le mettiamo nei sacchetti e le congeliamo!
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