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Mi chiamo Maria e sono una gran mangiona. Mi piace tutto ad eccezione del cibo cucinato male. Mi piace cucinare sempre nuove pietanze e quando non ho piatti e padelle da lavare, mi sento triste. La mia cucina è ricchissima di caccavelle di tutti i tipi; il solo vederle in un negozio mi fa soffrire: le voglio a casa mia!!! Prediligo i dolci e tutti gli impasti lievitati ma non disdegno il resto. La mia vita ruota intorno a due pilastri: la culinaria e la scuola infatti, se mi cercate, mi trovate o in cucina o in un'aula scolastica. Ho aperto questo blog per conservare le ricette provate e poi perchè non voglio essere obsoleta e desidero dimenticare il buon vecchio quaderno di ricette scritte a mano.

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venerdì 27 ottobre 2023

Frutta martorana

 



 Prima del 2 novembre, in Sicilia, le famiglie usano preparare la frutta martorana.

 Le pasticcerie espongono vassoi di martorana che sono un tripudio di colori, il rosso brillante, il verde, il giallo, l’arancio….tutti colori squillanti.

Frutta, verdura, crostacei, dolci siciliani, tutto viene riprodotto con la martorana. Si vendono kg e kg di mandorle e di zucchero, si comprano pennelli, coloranti alimentari, lucidante, sciroppo di glucosio, aroma cannella, aroma mandorla amara e soprattutto si vendono gli stampi in terracotta o in gesso che servono per dare forma alla martorana.

Devo confessare che non ho mai saputo pitturare  la martorana fino ad ora. L’ho sempre fatta, sia in versione a caldo che in versione a freddo ma l’ho sempre lasciata bianca (il sapore non cambia ma alla vista perde tanto in bellezza).

Forte era il mio desiderio di imparare.

Pochi giorni fa un gruppo di sette amiche, nonché ex compagne di scuola, si è riunito per imparare a pitturare la martorana. Emilia, grande esperta di questo dolce, era la nostra maestra. Abbiamo iniziato con il preparare, a caldo, la pasta di mandorla ed il giorno dopo è iniziato il lavoro più difficile. Emilia girava intorno al tavolo e ci bacchettava ogni qualvolta combinavamo pasticci, vuoi per il pennello troppo intinto nell’acqua o per un colore poco sfumato e troppo acceso. Dopo ore e ore di lavoro, intercalato da risate pensando ai tempi di scuola e da mangiate di pane cunzato e di torte salate preparate con maestria da Mirella, padrona di casa, finalmente abbiamo prodotto 8 kg di frutta martorana ( con 4 kg di mandorle macinate in farina ).

Non vi dico la quantità di foto scattate e di video rubati mentre si lavorava!

Una giornata piena di allegria…..da ripetere!

Vi lascio alcune fotografie e la ricetta della frutta martorana di Emilia ma sarà difficile, se non impossibile, spiegare come si pittura …. bisogna vederlo fare!





Ricetta preparata (in compagnia ) e postata da Maria Bianco in panzaepresenza.blogspot.it

 

Ingredienti:

1 kg di farina di mandorle ( meglio ancora se compriamo le mandorle bianche, di buona qualità, e le tritiamo nel mixer ) – 1 kg di zucchero – 250 g di acqua ( più 20 g se necessario ) – 14 gocce di aroma cannella – 8 gocce di aroma di mandorla amara – un cucchiaio e mezzo di sciroppo di glucosio – un cucchiaino di aroma naturale vaniglia

Inoltre:

coloranti alimentari in polvere – pennelli piatti e non di almeno due misure – acqua e farina 00 – stampi per martorana

 

Il giorno prima della formazione della martorana e della successiva lavorazione,  preparare la pasta di mandorla mettendo in un largo tegame 250 g di acqua, 1 kg di zucchero, 8 gocce di aroma mandorla amara,14 gocce di cannella, un cucchiaino di aroma naturale vaniglia ed un cucchiaio e mezzo di sciroppo di glucosio. Accendere il gas e mettere il tegame sul fuoco. Mescolare e fare bollire.

Appena bolle abbassare la fiamma e mettere il coperchio al tegame facendo bollire lentamente per 10 minuti.

Poi spegnere il gas e versare, in un solo colpo, 1 kg di farina di mandorle mescolando energicamente il tutto.

Versare la pasta di mandorle su un ripiano di marmo o un tagliere di legno ed attendere che si freddi senza toccarla.

Ora è il momento più “ camurriuso “, bisogna lavorare la pasta di mandorle con le mani fino a diventare morbida e liscia. Si può anche lavorarla usando, oltre alle mani, anche un mixer.

Fatto ciò infilare la pasta lavorata dentro un sacchetto per alimenti e dimenticarsene per una notte.

Il giorno dopo, muniti di stampi, pennelli, ciotolina con acqua, piattino con un po' di farina 00 iniziare a fare la martorana.

Prelevare pezzettini di pasta, farla a pallina girandola sul tavolo, passare la pallina in pochissima farina (che poi va spolverata con un pennello )ed infilare la pallina nello stampo prescelto. Spingere bene affinchè poi si veda la forma scelta e poi uscire la pasta dallo stampo (qui è un po' difficile, tanto è vero che molti usano mettere la pellicola sotto ).

Ecco formati i limoni, le pere, le nespole,le verdure…..

La martorana è bianca, bisogna ora pitturarla.

 In un piccolo piattino versare pochissimo colorante giallo e colorare, con pennello piatto appena intinto nell’acqua e poi asciugato con scottex, tutta la frutta e le verdure di giallo tranne la fragola, l’aglio, la fetta d’anguria, il finocchio, la cassatina . Attendere che si asciughi il giallo e poi procedere alla pitturazione vera e propria imitando i colori dei prodotti della natura.

Tenere la martorana in un vassoio con un foglio scottex sopra per due, tre giorni ad asciugare e poi, con pennello, lucidare.

Ho finito: post troppo lungo? Si. 








 








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