Da ragazza non conoscevo la trippa nè il suo gusto perchè non piacendo a mia madre non l’aveva mai cucinata.
Quando, a diciotto anni, mi trasferii a Palermo per compiere gli studi universitari mi trovai a dover imparare a cucinare e fare la spesa.
Un giorno in un supermercato palermitano i miei occhi si posarono su una scatoletta: trippa alla campagnola…….” chi era mai costei? “
Presa dalla curiosità la comprai. Lessi le istruzioni,bastava riscaldarla per poterla mangiare.Mi piacque così tanto che in quattro anni di università svaligiai il supermercato di tutte le scatolette che venivano esposte diventando trippa dipendente ( in quegli anni diventai una trippa anch’io,ingrassando ben 10 kg perchè la bella città di Palermo mi fece aprire una fame che non vi dico).
Nel frattempo seppi che esisteva la trippa fresca,quella che si compra dal macellaio ma, essendo affaccendata in altre faccende, non ebbi mai il coraggio di comprarla(anche perchè capii che non bastava riscaldarla per mangiarla).
Compiuti gli studi e ritornata nella mia isoletta di Favignana dimenticai la trippa anche se dentro mi rimase quel sapore così buono che,alle volte,solo le scatolette sanno darti.
In seguito,da sposata,mi cimentai a cucinare la trippa fresca e capii la differenza.Anche se ai miei figli non piace,io e mio marito ci facciamo spesso scorpacciate di trippa………..CHE BUONA CHE E’!!!!!!
ciotola e piattino di La Fabbrica Della Ceramica di Susanna De Simone.
Ingredienti:
1 kg di trippa (precedentemente pulita e lessata in acqua con i classici aromi)
una bottiglietta di salsa pronta di pomodorino ciliegino Agromonte
una cipollina
due spicchi d’aglio rosso di Nubia
due coste di sedano
un pugnetto di carotine (ho messo quelle piccole surgelate)
un pugnetto di parmigiano reggiano grattugiato
4-5 grosse patate
sale (poco)
un dado Ferioli S. Martino
pepe bianco Tec-Al
olio extravergine d’oliva Dante
acqua calda q.b.
Inoltre:
per accompagnamento: nodini di pane al peperoncino (venduti su Italiandelishop.com)
In un tegame ( meglio se di terracotta) rosolare in olio la cipolla tritata ed i due spicchi d’aglio interi (che poi vanno tolti).
Aggiungere la trippa,il sedano a grossi pezzettoni,le carotine intere,le patate a grossi tocchi e rosolare dolcemente il tutto.
Salare e pepare quel tanto che basta ed unire la salsa di pomodorino ciliegino.
Dopo una breve cottura aggiungere del brodo (acqua e dado) e proseguire la cottura.
Quando la trippa è quasi cotta, un bel pugnetto di parmigiano grattugiato la addolcisce ancor più.
Servire fumante in tavola in ciotole rustiche come quelle di Susanna De Simone ed accompagnare il tutto con qualche nodino di pane al peperoncino.
L'ho fatta anch'io e non l'ho ancora postata. Sai che in casa mia la mangio solo io! Ogni volta ne faccio una scorpacciata!
RispondiEliminaMa come fate a mettere una ricetta cosi succulenta a quest'ora.
RispondiEliminaciao ciao e complimenti
emme
Io non amo la trippa ma mio si l'adora e questa ricetta gli piacerà tanto!
RispondiEliminasono anni che non mangio la trippa, una tradizione che avevo perso d'occhio, una bella ricetta per poterla gustare al meglio
RispondiEliminaMi piace molto la trippa, l'ho postata qualche giorno fa' anche io, fa' ancora freddo,ci sta' bene.Ottima anche la tua versione,belle le foto e i coccini sono deliziosi.Un abbraccio,ciao.
RispondiEliminaio invece da ragazza...eccome che conoscevo la trippa! mia madre...superghiotta di trippa...la preparava in vari modi! è buonissima!
RispondiEliminainvece ora non la preparo mai, perchè a mio marito non piace proprio! questa tua versione...uno spettacolo!
bacioni
Quando mangiavo ancora la carne adoravo la trippa, mamma quant'è invitante la tua ricetta!!!
RispondiEliminaAdoro la trippa, è sempre stato un must della cucina della mia infanzia e ho insegnato subito a mio figlio a mangiarla, la faccio come la faceva mio nonno e come la fa mia mamma, con dentro la mentuccia. Ma anche questa me la mangerei molto molto volentieri! Buon fine settimana Mariabianca♥
RispondiEliminache buona la trippa, con o senza pomodoro; hai mai provato il risotto? Complimenti per il blog, buon we!
RispondiEliminaio cucino a parte la trippa in bianco con il rosmarino ed il vino bianco. Poi, solito soffritto, brodo di carne e a metà cottura aggiungo la trippa. Mantecatura con burro e parmigiano. Prova e fammi sapere!
RispondiEliminacomplimenti un piatto che conosco molto bene e sublime
RispondiEliminaio non ho mai mangiato la trippa, ma "quel sapore così buono che,alle volte,solo le scatolette sanno darti", mi ha ricordato le scatolette di caponata contorno che ne consumai a tonnellata, ma poi da sposata imparai a farla in casa ed ora le scatolette , mie amate, son solo lontanissimi ricordi. Buon week-end!
RispondiEliminaAdoro la trippa e la preparo diverse volte,anche se a mangiarla sono solo io!Buonissima la tua e bella anche la presentazione, brava!Ciao
RispondiEliminaGrazie a voi per le visite che mi fate.
RispondiEliminaio vado matta per la trippa:-) che buona....
RispondiEliminaEcco un altro bel piatto di trippa! E con le patate non l'ho mai fatta! Bella preparazione!!! (ma come hai fatto a mangiare per tanti anni la trippa in scatola????) Buon we!
RispondiEliminaTi dirò anche io ho apprezzato a lungo la trippa in scatola, anzi mi piaceva più di quella che la mia mamma raramente preparava, oggi posso ammettere che quella fatta in casa è insuperabile, dovrò provarci , magari acon la tua ricetta.
RispondiEliminaciao loredana